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Di lavoro si muore sempre di più: verso un nuovo protocollo sicurezza. Ecco la bozza

LECCE –  Due morti sul lavoro nel giro di due giorni. Quindici da gennaio ad oggi nella sola provincia di Lecce. Già due in più rispetto alle vittime complessive del 2023. E il 2024, va detto, non è ancora finito.

Il tema della sicurezza sul lavoro si fa emergenza in questo territorio. Un allarme che è tutto riassunto in questi numeri. Senza considerare poi l’età delle vittime, spesso avanzata. Il ché si traduce anche in un campanello d’allarme sociale.

Sono i temi che martedì saranno portati sul tavolo convocato dal prefetto Natalino Domenico Manno. Ad essere chiamati a raccolta sindacati, associazioni di categoria e datoriali ad enti previdenziali.

“Non si può continuare a morire sul posto di lavoro – hanno rimarcato i sindacati – È intollerabile in un Paese civile e in una provincia che sta pagando un prezzo altissimo in termini di perdite di vite umane”.

Cgil, Cisl e Uil nei giorni scorsi avevano inoltrato una richiesta di aggiornamento del protocollo sicurezza sottoscritto con il precedente prefetto Luca Rotondi e valido per due anni. Martedì alle organizzazioni sindacali e a tutti i presenti convocati sarà sottoposta una bozza del nuovo accordo, accora suscettibile di modifiche e ulteriori accorgimenti.

Tra le novità proposte, intanto, la prima riguarda l’attività dell’osservatorio provinciale sulla sicurezza sul lavoro. Avrà un compito aggiuntivo: promuovere l’adozione da parte delle aziende di sistemi di rilevazione dei mancati infortuni, affinché siano attivate misure migliorative e preventive che consentano di scongiurare bis.

Capitolo sensibilizzazione. La bozza prevede attività di addestramento sulla sicurezza destinate non solo ai soggetti deputati nelle singole aziende a tal fine, ma anche ai lavoratori tutti: neoassunti o con esperienza, indistintamente. Percorsi formativi sono previsti anche nella scuole con il rilascio di certificazioni propedeutiche all’assunzione dei neodiplomati in azienda.

Focus poi sul settore dell’edilizia, quello maggiormente colpito dalle morti bianche. L’impegno richiesto alle associazioni datoriali è quello di programmare moduli formativi specialistici sulla nuova disciplina che regola la sicurezza nei cantieri e che prevede, tra le altre cose, il rilascio di una patente a crediti.

Il nuovo protocollo, che questa volta sarà valido per un triennio, sancisce infine una maggiore capillarità nello scambio di informazioni tra enti, soggetto pubblici e privati interessati dal fenomeno. Amaro sì, ma che “insieme – ne sono convinti i sindacati – si può e si deve arginare una volta per tutte”.

 

 

 

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