C’è anche l’episodio di una gambizzazione tra quelli finiti nelle oltre 1300 pagine di ordinanza del tribunale di Lecce e che evidenzia la violenza delle due organizzazioni criminali (qui i dettagli)
Era il 28 gennaio del 2021 quando in piazzale Pesaro, Massimo Cazzella, uno dei 35 destinatari di custodia cautelare, venne gambizzato con sei colpi di pistola, esplosi da due persone, poiché vennero trovate delle ogive di calibro differente. Per gli investigatori l’agguato è scaturito da contrasti connessi all’attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti gestita da Cazzella. E da questo episodio sarebbero scaturiti i colpi d’arma da fuoco esplosi due settimane dopo contro la saracinesca di una ditta di autonoleggio a Lecce, esattamente il 16 febbraio 2021. Forse una coincidenza, o una firma, ma anche in questo caso furono sei i colpi di pistola esplosi contro la vetrina del porto di accesso all’attività commerciale, come sei quelli esplosi per la gambizzazione. L’ampliamento delle piazze di spaccio da parte di Antonio Leto, del suo braccio destro Cristian Stella, si scontra con chi già operava su quel territorio. Le conseguenze: nel marzo 2021 diversi colpi di pistola esplosi contro l’auto di stella mentre era in marcia a Lecce, nel maggio 2021 incendiata l’auto dello stesso stella nonostante a Virgulto fosse stato chiesto un dietrofront. Nel marzo 2021 Stella rischia la morte in un noto ristorante leccese, a salvarlo un guasto alla pistola che si è inceppata.
Nell’agosto del 2019, tra gli episodi delittuosi i colpi di pistola indirizzati da Andrea Cafiero alle Case Magno, laddove risiedevano diversi pregiudicati, come la figlia di Nicola Pinto. Non sono mancati gli ordini di vendetta partiti dal carcere di Lecce. Come la missiva attribuita a Roberto Napoletano che conteneva minacce nei confronti di Vincenzo Stippelli. “Appena ti do il via devi bruciare le macchine e la casa e devi fare un lavoro pulito come solo tu sai fare”. Questo passaggio della lettera evidenzia l’intenzione di riconquistare dal punto di vista criminale il pieno controllo di tutte le attività illecite sul territorio di Squinzano, estromettendo gli squinzanesi arrestati il 26 febbraio 2020 nell’ambito dell’operazione “Final Blow”.