BRINDISI – L’Enel ha presentato il suo piano strategico per il triennio 2025-2027, delineando le priorità e gli obiettivi chiave per il futuro. Tuttavia, non sono arrivate rassicurazioni riguardo alla centrale Federico II di Cerano, che si trova in una fase di profonda incertezza a causa dell’imminente dismissione.
Il piano strategico dell’Enel si concentra su diversi aspetti chiave, tra cui la transizione energetica verso fonti rinnovabili, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale. L’azienda ha annunciato investimenti significativi in energia solare, eolica e altre fonti di energia pulita, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di carbonio e migliorare l’efficienza energetica.
La centrale Federico II di Cerano, una delle principali centrali termoelettriche dell’Italia, si trova attualmente in una situazione di incertezza a causa della decisione di dismissione. Questa decisione, ormai da diverso tempo, ha sollevato preoccupazioni tra i lavoratori e le comunità locali, che temono per il futuro occupazionale e economico della zona.
Non sono state fornite rassicurazioni ufficiali da parte dell’Enel riguardo al destino della centrale e ai piani per la gestione delle conseguenze della dismissione. Le autorità locali e i sindacati stanno esercitando pressioni per ottenere maggiori informazioni e garantire che i lavoratori coinvolti ricevano un supporto adeguato durante la transizione.
Il Partito Democratico di Brindisi ha criticato il piano di Enel per non aver fornito indicazioni concrete sul futuro dei siti produttivi a carbone, come la centrale di Cerano. Il PD inoltre ha accusato l’Enel e il Governo di essere indifferenti alle conseguenze sociali, economiche e occupazionali della dismissione, e ha chiesto un progetto di riconversione sostenibile e innovativa per garantire continuità produttiva e occupazionale.