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Lecce Romana, proposta di legge del consigliere Pagliaro per riscoprire l’antica Lupiae

Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro: «Non solo il barocco coi suoi merletti di pietra che l‘hanno resa famosa nel mondo. Lecce, l’antica Lupiae, vanta un patrimonio architettonico di epoca romana che merita di essere riscoperto e valorizzato in tutto il suo splendore. È l’obiettivo della mia proposta di legge “Lecce Romana”, che chiederò di condividere e sottoscrivere a tutti i colleghi consiglieri regionali, leccesi e non, e al presidente Emiliano.
Per secoli, sia in età repubblicana che imperiale, Lecce è stata crocevia di primaria importanza per gli scambi commerciali dei romani, come testimonia il Porto di Adriano localizzato nell’odierna marina di San Cataldo. Anche dal punto di vista culturale Lecce ha avuto un ruolo cruciale, con ben due anfiteatri e due teatri (unica tra le città romane), le terme e innumerevoli testimonianze architettoniche.
I primi insediamenti romani in terra leccese (l’allora Messapia, con Rudiae principale centro) risalgono alla fine della cosiddetta Guerra Social, con l’estensione della cittadinanza romana a gran parte dell’Italia (89 a.C.). Dopo la conquista romana nel III secolo a.C., la città latinizzò il suo nome in Lupiae e passò poi da statio militum a municipium (con l’iscrizione dei nuovi cittadini alla tribù Camilia) retto da Quattuorviri con potestà giusdicente.
Il futuro imperatore Ottaviano soggiornò brevemente a Lecce, potendo contare sul sostegno e la fedeltà di esponenti dell’aristocrazia messapica locale, e assegnò alla città un ruolo eminente nell’ambito del progetto di riorganizzazione territoriale della penisola salentina. Negli ultimi anni del I secolo a.C. Lupiae vide una significativa fioritura urbanistica, con la costruzione di un anfiteatro, un teatro e un tempio forse dedicato ad Apollo. In età imperiale, e in particolar modo nel II secolo, l’arredo urbano si arricchì di un altro teatro e anfiteatro e delle terme, e Lupiae assunse un ruolo egemone nel Salento, accanto alla colonia latina di Brindisi. Traiano inserì Lecce nell’ultimo tratto della via Traiana Brindisi-Otranto, nuovo porto di collegamento con l’oriente.
All’imperatore Marco Aurelio Antonino (161-180), di origini salentine, si deve il periodo di massima fioritura economica e l’ampliamento della città. Ruolo che Lecce conserverà fino al V-VI secolo, con al diffusione del Cristianesimo e la moltiplicazione degli edifici di culto.
Questa storia lunga e gloriosa, e l’immenso patrimonio storico, artistico e archeologico lasciato in eredità, fanno di Lecce uno dei principali esempi di Città Romana. Da qui la mia proposta di legge, che punta a trasformare questo giacimento straordinario di bellezza in una opportunità di promozione turistica, con itinerari specifici e sostegno finanziando alle attività di scavo, alla ricerca e alle pubblicazioni scientifiche. Il testo di legge prevede anche iniziative esperenziali che coinvolgano il visitatore, con particolare spazio a progetti di archeologia sperimentale legati alla valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico di epoca e matrice romana, ancora trascurato o nascosto. Aspetto cruciale sarà il coinvolgimento di scuole, associazioni culturali o di promozione sociale del territorio, e la rete tra i musei con la creazione di un marketing territoriale integrato e di materiali didattici.
Sviluppata in cinque articoli, la mia proposta di legge prevede una Commissione regionale per la valorizzazione del progetto “Lecce Romana”, istituita nella struttura regionale competente in materia di cultura, composta da tre rappresentanti della giunta regionale, due rappresentanti designati dal mondo accademico e due rappresentanti designati dal Consiglio regionale tra esperti di comprovata professionalità ed esperienza in materia di storia, cultura, antropologia culturale.
Con questa iniziativa di legge siamo certi di poter restituire alla nostra Lupiae la centralità storico culturale testimoniata dagli splendidi monumenti di epoca romana da valorizzare e rendere fruibili per un pieno rinascimento culturale della città di Lecce».

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