TELERAMA – Benvenuti gentili e soprattutto curiosi lettori di TeleRama, al consueto appuntamento settimanale con Cineclub, dove i protagonisti assoluti sono le uscite più attese nel mondo del cinema.
Cominciamo le proposte di questi giorni, parlandovi di uno dei film più apprezzati dalla critica e dal pubblico durante la scorsa edizione del festival di Cannes, vincendo addirittura la Palma d’oro come miglior film. Alla vostra attenzione l’audace rom-com Anora del regista Sean Baker. Il cineasta, conosciuto nell’ambiente per diverse pellicole con cui ha dissacrato intelligentemente la modernità statunitense, torna a farlo con le scalmanate avventure di Anora e “Vanja”. La prima è una ragazza di origine Uzbeche che vive a Brooklyn, mantenendosi come stripper, ma che aspira ad una vita diversa. Il secondo è un ragazzo immaturo, ricco figlio di un oligarca russo che l’ha mandato negli States per studiare. Il giovane è un combinaguai che finisce con lo sposare la ragazza a Las Vegas. Anora, che fino a quel momento aveva accettato tutto, prima per soldi e poi perché convinta della genuinità dei sentimenti del ragazzo, si ritrova così all’interno di un complicato vortice familiare di matrice russa che vi farà riflettere e soprattutto ridere spassionatamente.
E continuiamo con un ritorno nelle sale importantissimo per i fan italiani: i cancelli del Colosseo sono stati riaperti per merito de Il gladiatore: parte II di Ridley Scott. Con questo seguito, uno dei più attesi di sempre, l’eredità di Massimo Decimo Meridio verrà raccolta dal figlio illegittimo Lucio, nipote dell’ex imperatore Marco Aurelio. Esattamente come il padre, l’uomo dovrà fare i conti con un machiavellico nemico che gli ha tolto tutto ciò a cui teneva maggiormente. Questa, neanche troppo nuova, storia di vendetta e rancore è arrivata nelle sale questo Giovedì, avendo già diviso gran parte della critica e pubblico: se da una parte vengono elogiate tutte le interpretazioni dell’azzeccatissimo cast, in particolare quella del suo protagonista Paul Mescal, dall’altro vengono aspramente criticate alcune ricostruzioni storiche e soprattutto la necessità di contestualizzare la battaglia di Lucio anche fuori dall’atmosfera disumana e voyeuristica del colosso, perdendo così la carica emotiva che aveva caratterizzato la lotta di Massimo nel primo film. A prescindere dal suo valore critico, se un franchise (sì, ormai si parla di Franchise) come quello de Il gladiatore non riesce a trascinare il grande pubblico in sala, chi può farlo?
E concludiamo le nostre proposte di questa settimana con un grandissimo cult del mondo pop anni 90 che fa il suo ritorno nelle sale: sua maestà Pulp fiction di Quentin Tarantino. Il secondo lungometraggio diretto dal “regista dj”, conosciuto con questo nome per la sua tendenza a fare un cinema di miscele ed incroci tra generi e stili differenti, è l’opera che l’ha consacrato nell’immaginario collettivo, aggiudicandosi la palma d’oro a Cannes nel 1994 e la statuetta alla migliore sceneggiatura originale alla successiva edizione dei premi Oscar.
Le avventure “pulp” di Mia Wallace, Vincent Vega, Jules Winnfield e Butch Coolidge, tra violenza, eccessi e droghe, sono diventate memorabili già ai tempi dell’uscita della pellicola nelle sale e quindi una visione imperdibile per comprendere il cinema d’exploitation di quegli anni, al massimo della sua ricercatezza autoriale.