BARI – “Il ko è totale”. E’ netto il governatore Michele Emiliano che definisce la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge sull’autonomia differenziata, “la più importante da quando la stessa Corte esiste”.
Una vittoria netta, quella delle Regioni appellanti, Puglia, Sardegna, Toscana e Campania perché, dice il governatore, evita che l’Italia sia spacchettata in 21 regioni con profonde differenze per i cittadini. “Il progetto di prendere la Repubblica – continua – e spacchettarla in 20 regioni diverse con 23 materie a blocco, è finito”.
Una legge che non è più applicabile, dice sicuro, perché blocca le intese con le Regioni, blocca il trasferimento di materie, cassa la proposta di aggiornare i livelli essenziali delle prestazioni attraverso un decreto della presidenza del consiglio dei ministri e chiarisce che la ripartizione delle spese per le funzioni trasferite debba avvenire non sulla base della spesa storica ma su costi e fabbisogni standard. Una giornata storica, aggiunge Emiliano, “per chi come me ha dedicato tutta la vita alla Repubblica”.
Una sentenza, ha detto il presidente della Regione, che ha fatto tirare un sospiro di sollievo anche ai parlamentari del Mezzogiorno. Pur riconoscendo un buon rapporto umano con il ministro Calderoli, le stoccate non mancano: “Il ministro Calderoli deve avere la cortesia di ammettere di avere fatto una legge totalmente sbagliata dal punto di vista costituzionale. Quindi – ha concluso – penso debba chiedere scusa a qualcuno”.