LECCE – Nel calcio il tempo corre in fretta, e il Lecce, a meno di tre giorni dall’ultima partita, è chiamato ad affrontare una sfida fondamentale, con l’importanza di una finale. Il motivo è presto detto.
Al Via del Mare, domani alle 18.30, arriva il Verona di Zanetti, reduce dalla pesante sconfitta per 6-1 subita contro l’Atalanta. È l’unica squadra che ha incassato più gol del Lecce fino a questo momento; con 21 reti subite ha infatti la difesa più perforata del campionato, mentre i giallorossi ne hanno subiti 19.
È chiaro che gli scaligeri arriveranno a Lecce desiderosi di riscatto, con uno stato d’animo simile a quello con cui i salentini si sono presentati a Napoli per affrontare la capolista: pur avendo perso 1-0, sono usciti dal campo a testa alta.
Alcuni ipotizzano, a Verona, che una sconfitta potrebbe portare all’esonero di Zanetti, mentre una sconfitta del Lecce non farebbe dormire sonni tranquilli a Gotti. Lecce-Verona rappresenta quasi una finale, nonostante sia solo una gara di ottobre.
Gotti ritrova Gallo dopo la squalifica e potrebbe quindi avanzare Dorgu sulla fascia nel 4-3-3 che dovrebbe confermare, con Banda a destra o, in alternativa, invertire le fasce con Banda a sinistra. Se Guilbert non dovesse recuperare, Pelmard, dopo l’ottima prova di Napoli, potrebbe essere confermato come terzino destro. Probabilmente resteranno ancora fuori per problemi fisici Berisha, Burnete, Hasa e Marchwiński, oltre al lungodegente Bonifazi.

Questo pomeriggio la squadra svolgerà l’allenamento di rifinitura, e Gotti parlerà ai giornalisti.
Il Lecce dovrà confermare la compattezza dimostrata al “Maradona” e dovrà sfatare il tabù del gol. Finora, infatti, ha l’attacco meno prolifico della Serie A con soli 3 gol segnati. Se vogliamo ironizzare, in questo gioco è chiaro che se non fai gol non puoi vincere.
E il Lecce, dopo il pareggio per 2 a 2 tra Monza e Venezia, è ultimo in classifica, e non può più sbagliare.
