LUCUGNANO – Tensione nel pomeriggio di sabato a Lucugnano, nei pressi dell’abitazione dell’uomo accusato di aver barbaramente ucciso dei gatti, caso che ha catturato l’attenzione della cronaca nazionale nelle scorse settimane. L’arrivo di Enrico Rizzi, noto influencer attivo nella difesa dei diritti degli animali, ha scatenato reazioni contrastanti che hanno reso necessario l’intervento delle Forze dell’Ordine.
Rizzi aveva annunciato la sua presenza a Lucugnano sui social, accompagnando la comunicazione con un appello piuttosto controverso. “Grida la tua rabbia”, aveva scritto, condividendo i titoli di giornale riguardanti le accuse mosse contro l’uomo oggetto di indagine. Un invito esplicito che ha contribuito a infiammare gli animi dei cittadini.
Il 34enne, giunto nel tricasino dopo una tappa in Calabria, è stato allontanato dall’abitazione del pensionato indagato dai carabinieri e dalla polizia locale. Alcuni dei presenti ritengono che l’attivista abbia creare situazioni di agitazione con il solo scopo di ottenere visibilità sui social e incrementare i suoi follower. Non sorprende quindi che diverse associazioni e enti per la difesa degli animali pare abbiano preso le distanze dal suo operato.
Sui social, Rizzi ha raccontato di essere stato “scortato” dai carabinieri perché “aggredito” dai cittadini, sebbene le immagini da lui stesso diffuse da una diretta sembrano mostrare una realtà diversa: le forze dell’ordine lo avrebbero invitato a desistere.
Il Presidente dell’associazione “Tina Lambrini – Casa Comi”, Simone Coluccia, è intervenuto dichiarando di aver informato le autorità dell’intento di Rizzi attraverso una PEC. “La manifestazione era stata autorizzata in Piazza Comi e non presso l’indirizzo divulgato a mezzo social dall’influencer. Ma gli attivisti si sono diretti altrove, trovando cittadini che hanno impedito un’ulteriore pubblica lapidazione.
