BRINDISI – 1980: l’area del Cillarese, situata a nord/ovest della città di Brindisi, non è altro che una palude. Da qui nasce l’idea di realizzare un invaso artificiale grazie all’utilizzo di fondi della Cassa per il Mezzogiorno. Il tutto, per assicurare una risposta ai bisogni idrici della zona industriale. Una volta realizzata l’opera, la gestione viene affidata al Consorzio Asi visto che si tratta di un’area a servizio di impianti industriali, pur essendo situata a distanza di chilometri dallo stesso agglomerato di aziende.
Con il passare degli anni, però, la costruzione di quella diga e la presenza di un vero e proprio lago hanno determinato le condizioni ideali per la presenza di uccelli acquatici stanziali e di tantissime specie di uccelli migratori che nel Cillarese hanno trovato un habitat naturale.
Stiamo parlando di un’area di circa 170 ettari, di cui 100 occupati dall’invaso che ha una profondità di almeno tre metri, con una alimentazione di acque bianche provenienti dai terreni di alcuni comuni della provincia.
Ed allora è giunto il momento di porsi concretamente la domanda se necessità di carattere industriale possono conciliarsi con quelle di carattere ambientale e quindi con la fruizione di questa bellissima porzione di territorio situata proprio nel Cillarese. E dal Consorzio Asi, proprietario dell’invaso, arrivano notizie confortanti.