LECCE – Un Lecce dal cuore grande conquista i primi tre punti in campionato e lo fa contro il Cagliari, una diretta concorrente per la salvezza. “Ho visto due Lecce – afferma il tecnico del Lecce nel post partita -, onestamente il Lecce primo tempo non mi è piaciuto perché può fare di più, perché ha le qualità per farlo. Però nella prima frazione tanti giocatori sono stati timorosi, pasticcioni nella gestione palla, nella proposta, abbiamo subito la paura, il peso dello zero in classifica”.
Nella ripresa il Lecce, nonostante l’inferiorità numerica, poteva chiudere la partita e spegnere le velleità del Cagliari. “La squadra ha dimostrato grande spirito, è stato molto bello vederla in questa connessione con il pubblico – afferma -, ma nella ripresa doveva chiuderla, se partiamo quattro cinque volte a campo aperto e non facciamo gol, non va bene”.
A complicare i giochi l’espulsione di Dorgu al tramonto del primo tempo. Gotti sbotta. “Gli arbitri stanno cercando di salvaguardare la salute dei calciatori, però chi ha giocato a pallone non può mai fischiare quel fallo – la sua riflessione -, l’ammonizione dopo quel fallo ci può stare, ma non si può andare al Var e guardare il fermo immagine, fatico a comprendere questa cosa. Ma cosa facciamo gli arbitri con il fermo immagine? Il calcio è dinamismo. In questo modo ci stiamo allontanando dal calcio”.
Nella ripresa pur soffrendo il Lecce ha mal sfruttato qualche contropiede, soprattutto con Banda.
“Banda sta crescendo – aggiunge- , è anche lui un nuovo acquisto perché nella passata stagione non l’ho mai avuto a disposizione, sarò più contento quando sarà più preciso sotto porta”.
Alla fine è bastato il gol di Krstovic che in avvio non aveva concretizzato un un clamoroso errore della difesa cagliaritana. “Krstovic, lui non sbaglia quei gol, lui da solo si era procurata quella situazione – prosegue -, poi ha avuto dieci minuti di down e pensava al gol sbagliato, poi fa gol e c’e’del merito per come lo fa”.
Tra gli ultimi arrivati è sceso in campo pure Guilbert. “Il suo è stato il compito più difficile, ha tirato fuori tutto quel minutaggio grazie alle sue risorse personali, ha gestito la gara con grande lucidità e grande personalità. È una nota di merito – ammette -. Invece per coloro che sono qui da tempo sono sempre dei passettini in avanti”.