Respingono al mittente la proposta dell’Ager, l’Agenzia regionale per i rifiuti, di dilazionare in quattro anni il pagamento dei conguagli Tari per gli anni 2022 e 2023, per il conferimento dei rifiuti negli impianti di Cavallino, Poggiardo e Ugento gestiti dalla società Progetto Ambiente di Massafra. I Comuni dell’Ambito di raccolta ottimale Lecce 7, insieme ad altri Comuni della Provincia di Lecce, hanno presentato due ricorsi contro le determine del direttore Ager del gennaio scorso, con cui sono stati disposti gli aumenti Tari per i rifiuti conferiti “al cancello” degli impianti minimi privati, che sopperiscono alla carenza di discariche pubbliche. Aumenti molto onerosi, che nel caso dell’impianto di Cavallino ammontano per i conguagli a 9 milioni di euro per 174 Comuni e tre società.
Il presidente dell’ARO Lecce 7, il sindaco di Botrugno, Silvano Macculi, spiega a Telerama le ragioni del no alla proposta dell’Ager inviata solo il 22 agosto scorso. “Tardiva e irricevibile – ribadisce – visto che le fatture sono state inviate ai Comuni già a febbraio, e molti di noi hanno già pagato per non incorrere in sanzioni”.
Nell’incontro di ieri nella sede dell’ARO, tra i sindaci e gli avvocati che difendono le loro ragioni nei ricorsi, Baldassarre, Bonura e De Giorgi, si è deciso all’unanimità di non accettare la proposta transattiva, e di studiare azioni di confronto con la Regione e Ager sulle prossime tariffe e sulla governance dell’Agenzia.
“Noi non abbiamo impugnato solo la tariffa ma la legittimità del direttore Ager di determinare le tariffe – spiega il presidente Macculi – perché, esprimendo il direttore, di fatto la Regione ha esautorato i sindaci che per legge sono quelli a cui spetta la determinazione delle tariffe per la gestione dei rifiuti. La nostra è una difesa che punta a riformare il modello di gestione in Puglia, diverso da quello delle altre regioni d’Italia, per renderlo più efficiente ed efficace”.
