L’indicazione di Raffaele Fitto come commissario europeo per l’Italia sarà portata domani in Consiglio dei Ministri da Giorgia Meloni. Un passaggio formale, a cui seguirà l’invio di una lettera a Ursula von der Leyen con la proposta di candidatura del ministro di Maglie, che ieri ha tagliato il traguardo dei 55 anni.
Dopo otto anni da europarlamentare, tre dei quali come co-presidente del gruppo Conservatori e Riformisti, e dopo due anni come ministro di punta del Governo Meloni, Fitto dovrebbe dimettersi da ministro e parlamentare italiano ed entro inizio dicembre, tempo necessario per i passaggi burocratici e istituzionali, dovrebbe traslocare a Bruxelles, lasciando le deleghe alle Politiche Ue, alla Coesione, al Sud e al Pnrr per candidarsi a quelle europee a Pnrr e Coesione. Resta da capire se von der Leyen, nel suo secondo esecutivo Ue, assegnerà delle vicepresidenze esecutive. L’Italia ne reclama una proprio per Fitto, e le trattative andranno avanti nelle prossime settimane. Importante, in quest’ottica, sarà l’incontro di Gioirgia Meloni a Parigi con il presidente Macron, in calendario la prossima settimana durante le Paralimpiadi. Nel lungo faccia a faccia Fitto-Meloni avvenuto a Palazzo Chigi, è venuto al pettine il nodo balneari, con il mandato di risolvere l’annosa questione delle concessioni, arrivando ad una norma quadro che metta l’Italia al riparo dalla procedura di infrazione per violazione della direttiva Bolkestein, e tranquillizzi gli imprenditori dei lidi. Il tentativo del Governo italiano è di prendere ancora tempo, facendo slittare la messa a bando delle concessioni ancora di un anno, al 2025.
Se Fitto andrà a Bruxelles come commissario Ue italiano, per effetto domino gli subentrerebbe alla Camera il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Antonio Gabellone, primo dei non eletti alle politiche 2022 nel collegio uninominale Puglia 4.
A sua volta, l’addio di Gabellone lascerebbe libero un seggio di Fratelli d’Italia nell’aula consiliare di via Gentile, che spetterebbe a Dino Basile, secondo dei non eletti dopo Erio Congedo, che nel frattempo è entrato in Parlamento.
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