LECCE – Il Lecce ha avuto un inizio di campionato difficile con due sconfitte contro Atalanta e Inter, incassando due bocconi amari. Il vicepresidente del Lecce, Corrado Liguori, ospite di Piazza Giallorossa, ha detto di comprendere perfettamente lo stato d’animo dei tifosi, ma ha ricordato che bisogna considerare di aver giocato contro la squadra che ha vinto una coppa europea qualche mese fa e contro i campioni d’Italia in carica:

“Il tifoso lo capisco, perché lo sono anch’io. È logico che quando perdi due partite di fila, in qualsiasi contesto, stai male. Io, quando perdo, rosico, c’è poco da fare. Non vedo perché, se lo faccio io che sono il vicepresidente, non dovrebbero farlo i tifosi. Se la nostra squadra perde, stiamo male”.
Parlando di calciomercato, Liguori ha spiegato che sono andati via i calciatori che hanno chiesto di fare esperienze diverse e che non sono state assolutamente accettate offerte, anche importanti, per calciatori che invece hanno manifestato la volontà di rimanere a Lecce. Questo perché il Lecce vuole consolidarsi e non ha voluto smantellare la squadra, nemmeno di fronte a cifre a tanti zeri, poiché l’obiettivo è la terza salvezza consecutiva per entrare nella storia. Infatti, l’ossatura della squadra è quella della scorsa stagione:

“Non è una squadra nuova. Noi ci siamo sforzati esattamente di fare il contrario; abbiamo cercato in tutti i modi di mantenere l’intelaiatura dello scorso anno. Non è una squadra nuova; ci sono sicuramente degli innesti importanti e anche di prospettiva, però l’intelaiatura e l’ossatura principale sono quelle dello scorso anno. Lo sforzo che è stato fatto è stato quello di mantenerla. Perché, se avessimo dato retta a tutte le offerte… Un conto è quando un giocatore vuole andare via: allora c’è l’offerta e il giocatore ti chiede di andar via, e lo dai. Se c’è l’offerta ma il giocatore ti chiede di non andare, anzi ti dice che ha piacere a rimanere, non lo dai. Pensate che non ci sono state richieste per Dorgu? Per Falcone? Per Gallo? Per Krstovic? E non sono state offerte di pochi soldi. Quindi, se un giocatore vuole rimanere perché ha piacere, tu non puoi smantellare una squadra che si è salvata con tre giornate d’anticipo”.