Un ”disegno” pianificato e organizzato nei minimi dettagli. La fuga di una donna da una comunità per minori di Galatina con il figlio di 5 anni prelevato dalla struttura non è figlia di un’improvvisazione o di un atto estemporaneo ma di un vero e proprio piano studiato a tavolino.
La donna si era presentata nella struttura di Galatina per incontrare i genitori affidatari del piccolo, una coppia salentina, dopo che il Tribunale per i minori aveva deciso di sospendere la potestà genitoriale a causa dei suoi problemi legati all’assunzione di alcool. Poi il sorprendente epilogo con la donna che strappa il figli dalle mani della psicologa e scappa con la propria autovettura, parcheggiata in una zona strategica. L’allarme è scattato immediatamente. Le ricerche avviate dai carabinieri del territorio provinciale e coordinate dalla Procura di Lecce proseguono a 360 gradi e si estendono ben al di là dei ristretti confini salentini. Gli investigatori stanno setacciando il territorio palmo a palmo e al contempo hanno ascoltato familiari e amici e visionato le telecamere della zona alla ricerca di utili dettagli che possano indirizzare le indagini nella direzione giusta.
In un’area compresa tra le campagne di Gallipoli, Sannicola e Alezio, il telefonino della donna è risultato agganciato ad una cella.
L’attività dei carabinieri continua senza sosta e fa leva anche sul monitoraggio costante dei colleghi di tutta Europa ai quali è stato segnalato subito il caso. Un’azione concreta e discreta allo stesso tempo vista la delicatezza della vicenda che vede come protagonista – suo malgrado – un piccolo di appena 5 anni. Il tempo, in casi come questi, non è affatto galantuomo.
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