Il Tar Lecce ha respinto l’istanza avanzata dal Lido Zen della Baia Verde di Gallipoli per vedersi revocare la sospensione dell’attività di somministrazione di bevande e alimenti dalle ore 17 fino all’orario di chiusura emessa per quindici giorni. Tutto nasce la sera del 3 agosto quando alcune pattuglie del reparto prevenzione crimine vennero allertate da un passante di una rissa in corso all’interno del locale. Nel lido si stava svolgendo un happy hour, con musica ad alto volume e centinaia di giovani in spiaggia che ballavano. I poliziotti vennero informati che alcuni avventori del locale avevano rivolto apprezzamenti a due ragazze venete e che i fidanzati erano entrati in contrasto con alcuni addetti alla sicurezza del lido. Ne sarebbe scaturito un parapiglia degenerato in rissa con due turisti trasferiti in ospedale con gravi lesioni e fratture e dimessi con una prognosi di 30 giorni. Nella rissa rimasero feriti anche due addetti alla sicurezza. Le indagini del locale commissariato portarono alla denuncia di otto persone e all’emissione di Daspo Urbano nei confronti dei due turisti veneti, a cui è stato impedito di accedere e stazionare negli esercizi pubblici di somministrazione alimenti e bevande situati nell’intera area gallipolina per un periodo di quindici mesi. Poi il questore l’8 agosto notificò la sospensione della Scia per la somministrazione di alimenti e bevande dalle ore 17 fino alla chiusura. Impugnata davanti al Tar dal Lido Zen, rappresentato in giudizio dall’avvocato Francesco Zacà. Il Tribunale amministrativo, ritenendo che l’attività di intrattenimento musicale era del tutto abusiva e non compatibile con l’esercizio dell’attività di stabilimento balneare, prendendo come esempio un precedente caso, quello del Samsara, ha ritenuto che tali condotte determinavano un concreto pericolo per la pubblica sicurezza e l’incolumità dei cittadini, respingendo il ricorso della società.
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