GALLIPOLI – Davanti al giudice per le indagini preliminari Verderosa nelle prossime ore potrà fornire la sua versione dei fatti la famiglia Sabato, finita in manette con l’accusa di tentata estorsione e, per uno dei componenti, anche di incendio doloso.
A finire in carcere Fabrizio Sabato, 54 anni, insieme al figlio Luigi, di 29 anni, mentre per la moglie, Rosaria Scialpi, e l’altra figlia, Maria Rosaria, sono scattati i domiciliari.
L’inchiesta, che ha portato a questi arresti, è partita lo scorso 26 luglio, durante un’operazione interforze al mercato ittico di Gallipoli, che ha visto il sequestro di otto box per occupazione abusiva e violazioni penali, amministrative e sanitarie. L’indagine ha rivelato un inquietante scenario di intimidazioni e minacce ai danni di tre cittadini locali, ai quali la famiglia Sabato avrebbe ripetutamente richiesto 100mila euro e la cessione di un locale commerciale.
Le pressioni esercitate sarebbero state tali da coinvolgere anche minori, con minacce che hanno subito un’escalation, culminando nell’incendio di un furgone, avvenuto in pieno centro cittadino il 28 luglio scorso, due giorni dopo il blitz e il sequestro dei box. Il furgone, di proprietà del commerciante di ortofrutta Francesco Boellis, marito della consigliera comunale Serena Pepe, è stato dato alle fiamme in via Torino, proprio davanti alla sua attività. Secondo le indagini dei poliziotti del commissariato di Gallipoli, diretti dal vicequestore Monica Sammati, ad innescare le fiamme sarebbe stato Fabrizio Sabato. Lo stesso sarebbe stato immortalato dalle telecamere di una stazione di servizio mentre riempiva due taniche in plastica di benzina. Un primo tentativo sarebbe andato a vuoto, mentre il secondo ha distrutto il furgone.
A quanto trapela la famiglia Sabato, assistita dall’avvocato Faenza Speranza, esibirà al Gip il contratto notarile che regolava la vendita del box da cui tutto sarebbe partito.