PUGLIA – Non c’è tregua per gli agricoltori del Salento e di tutta la Puglia che, ancora alle prese con gli strascichi lasciati dalla xylella fastidiosa, si ritrovano ora letteralmente agli sgoccioli, con gli invasi e i campi a secco. La siccità e gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici sono la grossa gatta da pelare che quest’anno sta mettendo il settore in ginocchio.
Una situazione critica per la quale le associazioni di categoria da tempo hanno lanciato l’allarme e che a Ferragosto raggiungerà l’apice con il primo “no water day”.
A certificarlo è stata l’Anbi, l’associazione dei consorzi di bacino, nel suo bollettino settimanale sulle risorse idriche dove scrive a chiare lettere: «Guardando le previsioni meteo, è ormai assodato che il Ferragosto 2024 sarà il primo No Water Day, vale a dire il primo giorno senza acqua per l’agricoltura».
A fare il paio con questo allarme l’ultimo studio di Coldiretti che parla di invasi artificiali prosciugati, con la disponibilità scesa a 66 milioni di metri cubi d’acqua e del pesante razionamento di quella fornita dalle autobotti.
E’ calamità, non ci sono altri termini per descrivere quanto sta accadendo, con la frutta e la verdura in campo bruciate dal solleone e i frequenti incendi a macchia di leopardo che hanno vanificato ogni sforzo di resistenza.
Sul quadro desolante interviene il consigliere regionale Paolo Pagliaro che già il 27 giugno scorso aveva presentato una mozione a supporto degli agricoltori salentini e pugliesi per impegnare la Giunta regionale a prevedere l’azzeramento, per quanto di sua spettanza in maniera diretta o facendo da tramite nelle sedi opportune, di ogni addizionale che riguardi il comparto agricolo, prevedendo sgravi contributivi previdenziali e assistenziali per i dipendenti agricoli, i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli, oltre al taglio delle accise sui carburanti agricoli e a ogni forma di agevolazione attuabile, anche nella misura di ristori in favore degli agricoltori.
“La xylella, ci ha lasciato un panorama spettrale – torna a rimarcare Pagliaro – gli agricoltori sono senza reddito da oltre dieci anni, i frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia e 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine. E adesso i terreni vanno incontro ad un degrado irrecuperabile, con periodi di completo secco si intervallano a veri e propri nubifragi. Per tutte queste ragioni, con la sua mozione, torna a chiedere con forza alla Regione una particolare attenzione al mondo agricolo salentino chiamato a fronteggiare una crisi sempre più schiacciante. “Solleciterò affinché la mozione, vista l’urgenza – annuncia infine Pagliaro – sia discussa quanto prima in Consiglio regionale”.