BRINDISI – La decarbonizzazione è un tema cruciale per il futuro industriale e occupazionale di Brindisi. Recentemente, la vertenza Sir ha portato alla luce diverse problematiche e preoccupazioni, espresse chiaramente dalle organizzazioni sindacali e dalle forze politiche che richiedono un’azione concertata e immediata da parte di tutte le parti coinvolte. La transizione industriale necessita di essere affrontata con progetti concreti e sostenibili, garantendo alternative occupazionali reali per i lavoratori.
Il segretario generale della Cisl Taranto Brindisi, Gianfranco Solazzo, ha dichiarato che la momentanea definizione della complessa vertenza Sir ha visto il coinvolgimento fondamentale del Prefetto, del Questore, delle organizzazioni sindacali, dei lavoratori, di Confindustria, Enel e della stessa Sir. Tuttavia, ha espresso perplessità riguardo ai programmi di investimento su Brindisi, come il progetto di Puglia Green Hydrogen Valley che sembrano contraddire precedenti indicazioni.
Solazzo ha sottolineato l’importanza di un tavolo interministeriale di coordinamento sulla decarbonizzazione, chiedendo che venga convocato al più presto per presentare progetti certi e concretamente realizzabili. Ha inoltre espresso preoccupazione per la scadenza imminente della vertenza Sir, fissata al 31 dicembre, dopo la quale i 74 lavoratori potrebbero trovarsi nuovamente senza occupazione.
Il segretario cittadino del Pd Brindisi, Francesco Cannalire, ha espresso dubbi sull’efficacia di un accordo di programma per la decarbonizzazione, temendo che il governo stia fornendo un’uscita di sicurezza alle aziende di Stato per smobilitare, investendo solo poche risorse. Ha criticato il possibile finanziamento del progetto Edison, definendolo una doppia beffa se finalizzato principalmente a ottenere fondi pubblici per investimenti specifici.
Cannalire ha lodato il lavoro del Prefetto Carnevale e del Questore Lionetti per aver favorito soluzioni concrete nella vertenza tra Enel e le aziende appaltatrici. Ha concluso insistendo sulla necessità di un piano A, sollecitando il governo a spingere Enel a investire direttamente sul territorio con nuove tecnologie che possano offrire una nuova prospettiva economica e lavorativa.