PORTO CESAREO – Torniamo a parlare del sequestro di uno stabilimento abusivo a Porto Cesareo di cui abbiamo dato notizia su questo sito il 18 luglio scorso.
Il legale rappresentante della società proprietaria dell’area sequestrata si difende: “Non è stata possa in essere alcuna occupazione abusiva di pubblico demanio – spiega – atteso che ombrelloni e lettini, asseritamente abusivi, fossero tutti messi a dimora su proprietà privata titolata alla mia società”.
Inoltre smentisce la ricostruzione che indica che originariamente l’area dovesse essere adibita a chiosco bar, salvo trasformarsi in un lido, come riportato nel decreto di convalida del sequestro. “La struttura in questione – sostiene – non solo non affaccia direttamente sul mare, ma ha antistante un “vero” lido, esso sì ubicato su concessione demaniale”.
Ad apporre i sigilli, su richiesta della Procura, i militari dell’ufficio locale marittimo di Torre Cesarea.
Due gli amministratori finiti nel registro degli indagati con l’ipotesi di aver realizzato opere edilizie in difformità dei titoli abilitativi: rispettivamente l’amministratore della società proprietaria del terreno (difeso dall’avvocato Giuseppe Romano) e l’amministratore unico di una società immobiliare.
Potranno far valere le proprie ragioni tramite i rispettivi difensori.