ORIA – Il Castello si prepara a una nuova vita grazie a un nuovo progetto di riqualificazione che sarà discusso a settembre. Durante un incontro tecnico tenutosi presso la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio a Lecce, sono stati delineati i piani per trasformare il castello in un polo culturale di grande rilevanza.
Il progetto prevede la riapertura al pubblico. La musealizzazione sarà il fulcro dell’iniziativa. Saranno esposti reperti archeologici, inclusa la collezione Martini Carissimo, recentemente sequestrata dai carabinieri per essere stata trasferita e danneggiata. Oltre al museo, il progetto include un ristorante, una caffetteria, un bookshop e una sala convegni. Non sarà prevista una foresteria, ma si cercherà di favorire l’accessibilità per le persone disabili, anche attraverso l’uso della realtà aumentata. Si studia, inoltre, la possibilità di consentire l’accesso permanente ai percorsi di collegamento tra le torri e di realizzare una seconda scala per migliorare il deflusso.
Sarà restaurata anche l’antica cripta dei santi Crisante e Daria, primi patroni di Oria. La piazza d’armi sarà inclusa nell’itinerario aperto al pubblico. Si immaginano itinerari tematici come l’investitura del cavaliere e racconti sul panorama circostante dalla torre dello sperone. Il progetto sarà presentato al SUAP a settembre. Si prevede che ci vorranno circa 60 giorni per concludere la conferenza dei servizi preliminare e altri 45 per quella decisoria. Nel frattempo, si dovrà risolvere il nodo sul cambio di destinazione d’uso.
Il consigliere regionale Paolo Pagliaro ha presentato una mozione, approvata a febbraio 2022 in Consiglio regionale, che impegna la Giunta ad “attivarsi subito per chiedere alla Soprintendenza che venga avviato il procedimento per la dichiarazione d’interesse eccezionale della Cittadella in cui è inserito il Castello di Oria, in modo da renderlo nuovamente fruibile al pubblico come avvenuto per circa settant’anni fino al 2007, in considerazione dell’eccezionale valore storico, architettonico e culturale di questo bene fortemente identitario della Terra d’Otranto”. Per superare il problema legato alla proprietà privata del castello, Pagliaro ha precisato che si può aggirare proprio inserendo il bene in un progetto di valorizzazione complessivo della Cittadella di Oria, in cui il castello è incastonato.