GALLIPOLI – Sembra ormai certa la matrice dolosa dell’incendio avvenuto domenica mattina a Gallipoli, quando le fiamme hanno distrutto il furgone Fiat Fiorino di Francesco Boellis, di 40 anni, commerciante del posto, iscritto nel registro degli indagati insieme ad altre 10 persone nell’inchiesta della Procura di Lecce che ha portato al sequestro di 8 box nel mercato ittico all’alba di sabato. Boellis, inoltre, è il marito della consigliera comunale Serena Pepe. Ci sarebbe un sospettato, immortalato dalle telecamere di sorveglianza mentre cospargeva di liquido infiammabile la saracinesca del negozio “Frutta e verdura” di Boellis al civico 6 di via Torino. Questo primo tentativo sarebbe però andato a vuoto, così la stessa persona ha riprovato appiccando il fuoco al furgone. Lo stesso sarebbe stato immortalato dalle telecamere di una stazione di servizio mentre riempiva due taniche in plastica di benzina. Questi elementi avrebbero poi portato i poliziotti del locale commissariato, diretti dal vicequestore Monica Sammati, a effettuare una serie di perquisizioni nel centro storico di Gallipoli, presso alcune attività commerciali e abitazioni, probabilmente a caccia di riscontri sugli elementi fin qui raccolti. Già prima dell’incendio di domenica mattina e nei minuti successivi al sequestro dei box, si sarebbero verificati momenti di tensione tra alcune famiglie del posto. Sui social qualcuno ha denunciato episodi di minacce, tanto da scrivere: “Quando viene minata la libertà e soprattutto la tutela dei bambini non c’è Stato o Istituzioni che tengano. I porci vanno trattati da porci…da mandare al macello!”. Qualche ora più tardi sui social è apparso un altro post, di una persona legata a un’altra famiglia gallipolina, che alla foto di un ragazzo con un occhio nero scrive: “I porci voi siete quando toccate i figli degli altri; a 5 persone i vostri non li ha toccati nessuno”. I due post potrebbero essere collegati, ma spetterà agli inquirenti chiarire anche questo aspetto, prima che la situazione possa degenerare ulteriormente. Alla base della lite potrebbero esserci questioni economiche, legate alla compravendita di uno dei box del mercato del pesce finito sotto sequestro e quindi ora inutilizzabile.
Intanto il clima di tensione che si è venuto a creare a Gallipoli ha, inevitabilmente, travolto l’ambiente politico con la richiesta dei cinque stelle che chiedono l’intervento del prefetto per verificare se gli amministratori locali operano in un clima sereno e tranquillo. Oltre al furgone in fiamme del marito della consigliera Pepe, gli atti intimidatori alla politica locale hanno coinvolto prima il consigliere di maggioranza Cosimo Nazaro, con l’incendio della sua Fiat Freemont e della barca di proprietà; successivamente il consigliere, sempre di maggioranza, Ugo Ghiaccio, con l’incendio della nuova vettura Audi Q3; e nelle stesse ore l’assessore Giancarlo Padovano si è ritrovato le ruote del suo Mercedes Classe G squarciate.
Intanto Francesco Boellis ha ringraziato tutti coloro che hanno espresso e manifestato vicinanza e solidarietà nei suoi confronti e della sua famiglia, annunciando la piena collaborazione con le forze dell’ordine e con la magistratura, a testa alta.