LECCE – Dopo quattordici giorni di intensa preparazione a Neustift, il Lecce torna nel Salento. Archiviato il ritiro in terra austriaca, la squadra guidata da mister Luca Gotti si concede due giorni di riposo, per riprendere poi gli allenamenti nel quartier generale di Acaya a partire da mercoledì pomeriggio.
Il ritiro ha fornito molte certezze, ma ha anche evidenziato che il Lecce è ancora un cantiere aperto con un progetto in costruzione.
Questa fase si è conclusa con una sconfitta in amichevole contro gli inglesi dell’Huddersfield Town: nonostante il gol di Krstovic, devastante in attacco, gli avversari hanno risposto nella seconda frazione con Koroma e Healy su rigore. Una sconfitta che ha lasciato l’amaro in bocca e ha sottolineato le aree su cui la squadra giallorossa deve ancora lavorare.
Il ritiro è stato comunque di qualità, con la società di Via Col. Costadura che ha scelto di alzare il livello delle prime amichevoli che hanno rivelato verità importanti.
La prima è che il Lecce di Gotti ha già un’anima e un’identità ben definita.
La seconda riguarda i nuovi acquisti: Gaspar, Pierret, Morente e il portiere Frutchl si sono dimostrati elementi di qualità, capaci di dare quel tocco in più che mancava la scorsa stagione.
La terza verità riguarda Krstovic: è un attaccante di assoluta qualità, ma necessita di un compagno di reparto per dividere il peso delle responsabilità. Inoltre, c’è il gradito ritorno di Banda.
Una verità inconfutabile è che la cessione di Pongracic ha lasciato la squadra non solo senza la qualità del croato, ma anche con una carenza quantitativa.
In attesa di vedere all’opera l’ultimo arrivato, Marchwinski, è urgente la necessità di rinforzi.
Non c’è tempo da perdere: il Lecce ha bisogno di due difensori centrali, uno dei quali mancino, un attaccante di peso e un terzino destro. Il resto dipenderà dal mercato e da eventuali altre cessioni al momento imprevedibili.
Si torna a casa con una vittoria netta contro il Werder Brema, una buona prestazione contro il Galatasaray, un primo tempo positivo contro l’Huddersfield Town ma con un secondo tempo da dimenticare e una sconfitta che brucia. È ancora calcio di luglio, nemmeno di agosto, ma così come vanno interpretati i segnali positivi, bisogna anche ascoltare i campanelli d’allarme.
Il Lecce c’è, senza ombra di dubbio, ma ha bisogno di rinforzi per chiudere il cerchio intorno a un progetto che potrebbe far sognare i tifosi, pronti a battere nuovi record di presenze al Via del Mare.