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Gotti: “Non presuntuosi ma neanche sottostimarci”

Mario Vecchio e Luca Gotti

NEUSTFIT (Austria) – Il tecnico Luca Gotti dopo due settimane di ritiro austriaco, ai nostri microfoni, fa il bilancio del lavoro svolto e parla del Lecce che ha in mente di costruire. Non saremo presuntuosi – ha detto – ma dobbiamo neanche sottostimarci.

Nel ritiro del Lecce, a Neustfit in Austria, mister Luca Gotti ha parlato ai nostri microfoni:

Mister dopo due settimane di ritiro quali sono le sue impressioni sulla squadra?
“Sono tre in verità, sono tre perché sono due settimane di Austria ma che erano state precedute da una settimana di fatica senza pallone e senza scarpe da calcio ad Acaya dove i ragazzi avevano fatto un buon carico di lavoro. Sono tre settimane di ritiro con un gruppo extra large, con tanti ragazzi sia che tornano dai prestiti, tanti ragazzi della nostra primavera che sono aggregati qui, insomma sono impegnato nel cercare di far lavorare tutti al meglio e anche nel cercare chi guardarli soprattutto i ragazzi che conoscevo meno”.

Quali sono le indicazioni invece che le hanno fornito le due amichevoli con Werder Brema e Galatasaray, impegni sicuramente importanti?
“Intanto c’è stata la volontà di fare delle amichevoli di livello, di incontrare da subito squadre di livello. Immaginate che cosa ci propone nelle prime giornate il nostro campionato italiano, è meglio abituarsi subito a una verifica estremamente impegnativa. Ci sono state cose buone e cose meno buone, alcuni giocatori che hanno fatto bene alcuni giocatori che hanno fatto male. È abbastanza normale in questo periodo dell’anno, si dice che non bisogna basarsi sul calcio d’agosto figuriamoci su quello di luglio”.

L’anno scorso è arrivato a Lecce facendo di necessità virtù perché c’era un obiettivo da conquistare in poco tempo, adesso ha avuto più tempo per plasmare la sua creatura, la sua squadra, a che punto è secondo lei questo processo?
“La risposta giusta sarebbe al punto zero. La verità è che è più significativo il punto uno perché abbiamo comunque con un gruppo di questi giocatori fatto un pezzo di percorso, un pezzo di percorso che ci ha dato modo di condividere alcune idee comuni di calcio, la fase offensiva, la fase difensiva, il timing di gioco… con questo gruppo di ragazzi è molto più semplice far inserire all’interno di un contesto, dove il giocatore vede le stesse cose di squadra e quindi punto uno, da questo punto di vista perché partiamo con qualche cosa di condiviso. Però insomma è veramente prestissimo e non vedo l’ora di completare il gruppo, di snellirlo e di potermi occupare di far fare a questa squadra i passi e gradini che ho in mente”.

Sbaglio se dico che questa squadra almeno sul piano della personalità invece è a buon punto?
“Sì, perché si porta dietro qualcosa di quello che secondo me ha fatto e questo le regala un po’ di autostima. Io cerco di implementare questo percorso di realismo, di una stima che sia realistica, che non sia campato in aria. Ecco io cerco di far capire quali sono realmente anche le nostre possibilità perché non dobbiamo né essere presuntuosi ma di sicuro neanche sottostimarci”.

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