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Sul Lecce la mani sicure di Congedo e del suo staff

Dott. Giuseppe Congedo, medico sociale US Lecce

NEUSTIFT (AUSTRIA ) – La fase di preparazione al campionato, quella del ritiro, è un momento particolarmente delicato per la condizione fisica di una squadra. Una fase che va monitorata con attenzione, perché non mancano le possibilità che gli atleti abbiano qualche problema di diversi natura.
E non si parla solo di semplici infortuni, a cui potrebbe potrebbe mettere mano un fisioterapista, ma di situazioni potenzialmente molto più gravi. Ed è proprio in momenti come questo che si comprende quanto sia fondamentale la presenza del medico sportivo e di uno staff sanitario competente. Il Lecce anche in Austria è seguito da uno staff di alto livello formato dal medico Giuseppe Congedo e da una squadra di quattro fisioterapisti.

Dottore quanto è complicato gestire una squadra di calcio nella fase di ritiro al campionato rispetto chiaramente alla gestione ordinaria di quando il campionato invece è già nel pieno?

“Indubbiamente ci sono delle differenze notevoli soprattutto legate al fatto che in questo periodo i ragazzi da attenzionare sono tantissimi rispetto a quelli che di solito si hanno nel periodo di campionato. Abbiamo oltre 30 ragazzi da dover gestire ogni giorno, ragazzi che vengono da un periodo di riposo fra virgolette, di riposo attivo però comunque che in questa prima fase, in cui si ricomincia un lavoro medio alto di intensità, possono venire fuori tante problematiche insomma, e bisogna stare molto attenti”.

A questo proposito quali sono le problematiche maggiori o consuete che si rilevano durante una fase di preparazione, laddove ancora non ci sono partite e quindi traumi da gioco o quant’altro, quali sono gli infortuni o le preoccupazioni in questo senso?

“Si, le preoccupazioni vengono dal fatto che, ripeto, venendo da una fase di riposo, la muscolatura deve essere riattivata e nella riattivazione si possono avere delle problematiche di questo tipo. Sono in genere delle problematiche diciamo lievi rispetto a quelle traumatiche che si possono avere durante il campionato perché si fa sempre un lavoro percentualmente cadenzato. Però ci sono e bisogna stare molto attenti”.

Incide tantissimo nella fase di preparazione anche la location che si sceglie. Quest’anno in Austria. Altitudine e aria fresca rispetto a quella del Salento, quanto può influire in una fase di preparazione l’aspetto ambientale e in che modo influisce?

“L’aspetto ambientale senz’altro è importantissimo perché una cosa è lavorare al caldo delle temperature torride come magari in questi giorni si hanno giù da noi, e un’altra cosa è lavorare con temperature che ti permettono di avere una performance migliore e quindi di sopportare anche la fatica in maniera migliore insomma e quindi indubbiamente anche il riposo diventa ottimale e quindi ci sono tutte le condizioni per poter lavorare bene in tranquillità”.

Due altri aspetti importantissimi. Il fatto che voi abbiate una vera e propria farmacia, quasi un ospedale ambulante al seguito, che lei cura nei minimi dettagli così come cura nei dettagli anche l’assunzione di qualsiasi tipo di medicinale da parte dei giocatori. Anche per una semplice aspirina lei deve essere messo al corrente di quello che succede.

“Indubbiamente… ma in questo mi danno una grossa mano tutti i ragazzi dello staff che sono con me. Sono veramente degli ottimi professionisti a cominciare da Graziano Fiorita, Camassa, Stefano Carrisi, Soda. Tutti quanti, ripeto, ottimi professionisti che si applicano e che sono molto molto precisi e meticolosi”.

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