In diverse occasioni avrebbe costretto una bambina di 9 anni e una ragazzina di 13 anni a compiere o subire atti sessuali. «Queste cose non le dovevo dire a nessuno, mi diceva “questo è un segreto tra me e te”», avrebbe raccontato la bambina.
Un 66enne, istruttore di equitazione in un maneggio situato lungo la costa ionica, è stato condannato a 18 anni di reclusione dalla prima sezione penale del tribunale di Lecce. La richiesta di condanna formulata dal sostituto procuratore Luigi Mastroniani, lo stesso che coordinò le indagini e che ottenne l’arresto dell’uomo, era di 11 anni. Stando alle carte dell’inchiesta, il 16 maggio del 2021, in più occasioni avrebbe accompagnato in un luogo isolato una ragazzina di 13 anni con la scusa di insegnarle un metodo speciale per entrare in empatia con il cavallo. Ma durante le “lezioni” l’avrebbe afferrata per il polso costringendola a toccare le parti intime del cavallo per poi allungare le sue mani sul corpo della 13enne.
Della bambina di nove anni, invece, l’uomo avrebbe abusato ripetutamente, dal 2018 al 2020, agevolato del legame di parentela, poiché prozio. Oltre ad obbligarla a non dire niente a nessuno, avrebbe cercato comprare il suo silenzio con regali e cioccolate, ma anche spaventandola con frasi del tipo: «stai zitta altrimenti la mamma non ti vorrà più bene”». Fu proprio la madre a scoprire delle molestie quando, sollecitata da un familiare, iniziò ad indagare scoprendo una lettera scritta dalla bambina alla sua amichetta in cui faceva riferimento a un “segreto inconfessabile”. Le famiglie delle minori hanno ottenendo un immediato risarcimento del danno per una cifra complessiva vicina ai 200mila euro.