BRINDISI – Sembra un incubo quello che stanno vivendo i tifosi del Brindisi: sono bastati pochi mesi per passare dai festeggiamenti per una cavalcata indimenticabile in Serie D e la promozione in C dopo trentatré anni di assenza, alla retrocessione e al timore di sparire dal mondo del calcio.
Scongiurata questa ipotesi con l’avvento della nuova società guidata dal presidente Roma, che ha saldato tutte le vecchie pendenze ed ha presentato la domanda di iscrizione in Serie D con qualche giorno di anticipo, è arrivata una mazzata ulteriore: altri 6 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato per un totale di 12, che rendono la prossima stagione una salita impervia.
E nelle parole della società, che dice che solo Roselli e Opoola sono venuti incontro per risolvere i problemi, c’è un pizzico di poesia… Roselli, uomo d’onore, uomo di un calcio antico, e Opoola, un ragazzo che ha spinto il Brindisi alla promozione in C.
In lui batte un cuore con la V sul petto. E c’è qualche indiscrezione che lo vedrebbe ancora a Brindisi nel nuovo progetto tecnico di mister Monticciolo, ma è solo una voce per adesso che non trova ufficialità alcuna ma nemmeno nessuna smentita.
Detto questo, bisogna guardare avanti. Chissà se col ricorso i punti saranno ridotti, chissà cosa accadrà, ma una cosa è certa: è tempo veramente di voltare pagina per il calcio brindisino, martoriato da errori che si sarebbero potuti evitare. Ma si sa, il calcio molte volte strappa a morsi quello che ha regalato, e le emozioni si trasformano da positive in negative.
In fondo, il calcio è anche questo: una continua altalena di emozioni, un viaggio fatto di speranze e cadute, di trionfi e sconfitte.
E chissà, forse un giorno, Opoola tornerà a calcare il prato del Fanuzzi, e il Brindisi prima o poi ritroverà la strada verso il successo.
