BrindisiCulturaEventiLecceTaranto

Luglio in sala: tra hobbit, supereroi e drammi storici

TELERAMA – Benvenuti gentili e soprattutto curiosi spettatori di Telerama, al consueto appuntamento settimanale con Cineclub, dove i protagonisti assoluti sono le uscite più attese nel mondo del cinema.

Cominciamo il nostro itinerario nelle proposte più chiacchierate di questi giorni con “Il signore degli anelli: la compagnia dell’anello” di Peter Jackson: Ormai è una tradizione estiva: la trilogia dell’anello di Peter Jackson passa in rassegna nelle sale ogni estate in versione estesa e in 4K. Con “La compagnia dell’anello” gli spettatori avranno la possibilità di immergersi nell’archetipo fantasy per eccellenza: la medievale e magica Terra di Mezzo. L’inizio di un viaggio in una lore dettagliatissima, in cui architetture e paesaggi naturali raccontano storie antiche che mantengono continuamente sugli attenti lo spettatore, in bilico tra la realtà e il sogno. Sogno si, perché Tolkien con la sua opera magna “Il signore degli anelli” ha creato un universo con una mitologia e un “bestiario” ricchissimo, in cui ci sono essere umani ma anche elfi, nani, hobbit, orchi e chi più ne a più ne metta, la fantasia è l’unico limite. Tramite le avventure dell’hobbit Frodo, eroe simbolo di una narrazione che ha definito non solo la letteratura fantasy moderna ma che ha addirittura influenzato la concezione stessa dell’eroismo in chiave contemporanea, impariamo a conoscere il peso concreto del male e i suoi chiaroscuri. Frodo parte dalla Contea, comfort zone che non aveva mai abbandonato prima di quel momento, per partire all’avventura in una missione mortale in cui i protagonisti e gli antagonisti sono tutte figure con uno spropositato potere, ma il piccolo hobbit ha una volontà di ferro tipica di chi è puro di cuore, una virtù che tutti gli altri esseri della Terra di mezzo hanno barattato per l’ambizione e il potere. La compagnia che dà il titolo alla pellicola è una squadra composta da alcuni dei migliori elementi di tutte le razze della terra di Mezzo, formata dal re mezzelfo Elrond per assistere Frodo nel suo viaggio che lo porterà alla distruzione dell’Unico Anello, reliquia magica che se dovesse finire nelle mani del suo antico possessore e creatore Sauron, porterebbe alla fine dell’era di luce dell’umanità e decreterebbe l’inizio di un mondo completamente gettato nell’oscurità. Quest’esperienza nel fantasy per eccellenza, datato 2001, è un evento estivo nel cuore dell’autenticità cinematografica, che qualsiasi appassionato e cinefilo non può perdersi. Tutto, in questa trilogia tratta dai libri di Tolkien, è considerabile come eccellenza e punto di riferimento dell’epica moderna, a partire dalla cura per i dettagli di tutto l’universo narrativo della terra di Mezzo ideata da Tolkien, ricreata fedelmente in Nuova Zelanda, passando dalla monumentale regia di Jackson che ha fatto scuola di linguaggi semiotici e dalla memorabile colonna sonora composta da Howard Shore, finendo con le magnifiche prove di tutto il cast, ricco di attori fuori classe tutti azzeccatissimi nei loro ruoli.

Passiamo dalla fantasy Terra di Mezzo ad una soleggiata New york piena di regnatele con “ Spider – man 3” di Sam Raimi: Continuiamo a parlare di giovinezza e di grandi emozioni, introducendovi l’action supereroistico del 2007 “Spider- man 3”, capitolo finale della trilogia dedicata allo spararagnatele di new York partorita dalla mente del “folle” regista Sam. Questa terza ed ultima avventura del primo amichevole Spider-man di quartiere cinematografico, quindi con Tobey Maguire a prestare il volto a Peter Parker, è considerato universalmente come uno dei più grandi what if della storia del cinema recente: la pellicola non è stata amata particolarmente né dalla critica né dal grande pubblico, a differenza dei tanti complimenti ed elogi che i primi due capitoli erano riusciti a guadagnarsi. L’opera si concentra sul mostrarci la vorticosa discesa morale in cui cade il protagonista, in questo caso alle prese con un simbionte alieno che gli dona una gran forza ma che lo priva, sempre più, dell’empatia che definisce l’eroe. Oltre a dover lottare con il suo dissidio interiore, Peter avrà a che fare con due antagonisti che hanno entrambi delle motivazioni più che valide per volerlo morto: Sandman, il galeotto responsabile della morte dello zio Ben e ora con poteri legati all’utilizzo della sabbia e New Goblin, amico d’infanzia di Peter che cerca vendetta per la morte di suo padre Norman Osborn , di cui crede Peter responsabile. Rumori di fondo dicono che Raimi abbia volutamente “manomesso” la buona riuscita di questa terza opera dedicata alle avventure dell’uomo-ragno, aggiungendo di proposito delle gag al limite del ridicolo che però sono diventate memorabili grazie al web. Ciononostante è un’avventura godibile e ricca di pregiate scene action, apprezzate ampiamente dagli appassionati.

Concludiamo i nostri consigli settimanali con un salto nella Milano del boom economico con un altro grandissimo ritorno in sala, ovvero quello del cult in bianco e nero degli anni 60′ che ha fatto la storia del cinema “Rocco e i suoi fratelli”. Visconti, regista che ai tempi era all’apice della sua creatività, per la scrittura del soggetto si è parzialmente ispirato ai racconti de “Il ponte della Ghisolfa” di Giovanni Testori. Per il titolo invece ha deciso di combinare il romanzo “Giuseppe e i suoi fratelli”, opera suddivisa in quattro parti dello scrittore tedesco “Thomas Mann”, al nome del poeta meridionalista Rocco Scotellaro. A distanza di 12 anni dal capolavoro neorealista “La Terra trema”, Visconti torna a trattare la questione meridionale ma questa volta soffermandosi su un punto di vista inedito: su chi è costretto ad emigrare dalla sua terra. Se nell’opera del 48′, fortemente ispirata dal Verismo Verghiano, il regista si concentra sulla desolazione emotiva che l’arretratezza del Sud Italia portava con sé ai tempi, qui nella pellicola del 60′ si fa un discorso ugualmente crudo e disperato, dove però il focus scelto è la difficoltà d’integrazione e l’alienazione che ne consegue. L’emigrato, l’alienato, il diverso si trova in bilico tra il suo passato e il suo futuro, sospeso tra sogni ed incubi dalla potente forza immaginifica. La trama ruota attorno alla famiglia Parondi, nucleo familiare di origini Lucane che all’inizio della pellicola si trasferirà a Milano in cerca di una vita migliore. La grande città però farà di tutto per amplificare il dramma esistenziale che la famiglia si è portata dalla propria terra. Ricco di un’estetica di desideri e dolori, questo affresco di una Milano degli anni 60′, che ammalia, fagocita e distrugge, è una visione imperdibile per gli amanti del cinema. L’opera di Visconti è uno dei suoi capolavori più grandi, che oltre ad avere una regia ispiratissima, un cast di stelle di rilievo tra cui Alain Delon, Renato Salvatori, Annie Girardot e Claudia Cardinale, le musiche del grandissimo compositore Nino Rota e gli azzeccatissimi costumi dello storico costumista di Visconti, Piero Tosi, è soprattutto un dramma con un’intelligentissima scrittura filmica che non può lasciare indifferenti.

Articoli correlati

Inaugurato il nuovo Centro di Pronta Accoglienza “San Bernardino Realino”

Redazione

Taranto. Folla ai funerali di Giancarlo Cito

Redazione

Furti in supermercati e abitazioni: arrestato 30enne

Redazione

Università, Aiello in corsa per il Rettorato: “Al centro del programma le persone”

Redazione

Pestaggio per droga, arrestato 31enne

Redazione

Al via i lavori di ripristino delle strade interessate dalla tappa del Giro d’Italia

Redazione