Avrebbe maltrattato, deriso, umiliano, sbeffeggiato e usato violenza nei confronti dei figli adottivi di 16 e 17 anni. Una squallida storia che arriva dal nord Salento leccese. Ora una donna di 42 anni rischia il processo per maltrattamenti in famiglia, aggravati dalla minore età delle vittime, e l’udienza preliminare è stata fissata dalla giudice Silvia Saracino, su richiesta della pm Rosaria Petrolo, per il prossimo 15 novembre. I due fratellini, originari di Santiago del Cile, sarebbero stati più volte vessati e umiliati dalla loro matrigna.
La ragazzina sarebbe stata chiamata z***a e soprannominata cotoletta per il suo aspetto fisico. Al mare poi sarebbe stata obbligata a togliersi il copricostume, con minacce come “se non te lo levi ti faccio a sangue”. Il figlio maschio sarebbe stato percosso con la cintura arrivando a morderlo ai fianchi e provocando ecchimosi su tutto il corpo. E ancora, la ragazzina sarebbe stata tirata per capelli, colpita con i bastoni delle scope, con le cinture e le pantofole, soprattutto quando non prendeva buoni voti a scuola, ma anche quando non aveva rassettato casa o non era stata sufficientemente ordinata e curata nell’abbigliamento. “Sbrigati a sistemare i cassetti, altrimenti oggi te precipitu e nu fiatare” avrebbe detto alla 16enne obbligandola ai lavori domestici. In un paio di volte per il figlio 17enne si è reso necessario il trasporto ad un pronto soccorso, dopo essere stato in un primo caso schiaffeggiato, graffiato e preso a pugni e colpito alla testa con una cintura, e nel secondo dopo essere stato colpito con la fibbia di una cintura rimanendo ferito all’altezza del sopracciglio con l’applicazione di punti di sutura.
La donna è difesa dagli avvocati Paolo Spalluto e Andrea Capone. Mentre i minori dai legali Fabio Domenico Corvino e Gianluca Tarantino.