LECCE – Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, ha spiegato ai nostri microfoni, in maniera chiara e semplice, un particolare di cui aveva già parlato in un precedente intervento al Senato: la mancata attuazione di una norma della Legge Melandri che premierebbe le squadre che fanno giocare i giovani, in modo da colmare un po’ la differenza di introiti coi criteri che favoriscono i grandi club. Una norma che gratificherebbe il Lecce, visto l’utilizzo dei tanti giovani formati nel settore giovanile:
“Come ho spiegato nell’audizione al Senato, visto che ci si sta interrogando sul tema del fallimento della nostra Nazionale nel campionato europeo e tutti analizzano le cause, secondo me una delle cause, è quel passaggio fondamentale legato al fatto che i giovani non giochino titolari nelle squadre di serie A. Ci si è concentrati sui campionati di primavera, ma i campioni di primavera anche se c’è una discreta partecipazione di stranieri, minima per altro, non incidono sulla qualità dei nostri giorni, visto le nostre nazionale Under 17 e Under 20 vincono i campionati europei e del mondo. Il tema è subito dopo, con la mancanza di coraggio e di stimoli a far giocare dei giovani titolari in Serie A, questo è il punto su cui bisogna domandarsi. Quindi spiegavo al Senato che c’è una norma, già dal 2008 nella Legge Melandri, che premierebbe chi fa giocare i giovani destinando a queste squadre delle risorse proporzionate ai minuti giocati dai giovani formati nel proprio settore giovanile, incredibilmente però questa norma e questo criterio non hanno trovato applicazione. Quindi una parte di queste risorse vengono date ai bacini di utenza più grandi per spettatori o audience televisiva che sono criteri che favoriscono le big e questo criterio che potrebbe colmare un po’ di differenza, rispetto alle big, cioè premiare chi fa giocare i giovani ancora non ha trovato applicazione”.