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Taranto, questione stadio assume contorni grotteschi

TARANTO – Nemmeno la più fantasiosa delle serie TV avrebbe potuto immaginare una situazione così melodrammatica come quella che sta vivendo il Taranto calcio con i lavori allo stadio Iacovone in vista dei Giochi del Mediterraneo. La questione assume contorni grotteschi.
A mente fredda, a 24 ore dal comunicato della società ionica che annuncia la decisione di cercare una nuova sede per gli allenamenti e le partite ufficiali della squadra allenata da Capuano, è inevitabile chiedersi: è una provocazione o una necessità? La società rossoblù, senza certezze sulla capienza e l’agibilità dello stadio di via Salinella durante i lavori, sembra costretta a trovare alternative.
Il presidente Giove seppur abbia ragione dovrebbe evitare azioni impulsive perché danneggiano solo i tifosi.

È il momento che tutte le parti coinvolte collaborino con buonsenso per trovare una soluzione che non penalizzi i tifosi e la città. Decisioni affrettate aumenterebbero solo la confusione e la frustrazione. Forse Giove vuole solo risposte chiare e questa è una sua provocazione per ottenerle.
Lunedì, Massimo Ferrarese presenterà il secondo Masterplan al comitato organizzatore, che include anche l’adeguamento dello stadio di Massafra, a pochi chilometri da Taranto. Con un investimento di 2,5 milioni di euro, i lavori potrebbero essere completati in pochi mesi, offrendo uno stadio con una capienza di circa cinquemila spettatori. Questa potrebbe essere una soluzione temporanea ideale per evitare un trasferimento nella sede indicata in fase di iscrizione al campionato, a Castel di Sangro, abbastanza lontano da Taranto.

In questo momento, bisogna mantenere la calma e considerare anche le esigenze di Capuano, chiamato a costruire la nuova rosa in vista del ritiro di Viggiano, che si terrà dal 18 luglio al 2 agosto. Prepararsi al meglio è fondamentale per valutare quanti più elementi possibili.
È fondamentale che tutte le parti lavorino insieme per trovare una soluzione equilibrata. I tifosi meritano chiarezza e rispetto, e la città di Taranto non può permettersi ulteriori umiliazioni. Ora più che mai, è il momento di dialogare e collaborare per il bene del Taranto e di Taranto.

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