BARI – Il post elezioni diventa evidente nella maggioranza regionale. Gli equilibri, non solidissimi del periodo pre-elettorale, tra partiti di centrosinistra e Azione, ora sembrano quasi del tutto saltati. La prima occasione utile per mostrare, come ha sottolineato lo stesso calendiano Clemente, “una spaccatura chiara e palese”, è stata l’abrogazione della legge sulla decadenza dei direttori generali delle Asl per sforamento della spesa farmaceutica. Un solo articolo, un solo rigo, per dire che la legge voluta da Amati è cancellata.
E i numeri in commissione Sanità ci sono. la proposta passa e ora andrà in aula.
Ma intanto lo scontro, in Commissione, è scoppiato. A presentare la proposta, firmata da tutti i partiti di maggioranza compreso i 5 stelle, l’ex assessore Lopalco che in aula ebbe già un acceso scontro con Amati sul tema. La tesi alla base dell’abrogazione – per la verità invocata dal governatore durante la mozione di sfiducia – è che, se è pur vero che la Regione Puglia non riesce a rispettare il tetto di spesa, è vero anche che il motivo in gran parte è l’aumento del costo dei farmaci sempre più tecnologicamente avanzati. Non una responsabilità diretta del direttore generale, insomma, che, a quel punto, sarebbe portato a ridurre la produttività degli ospedali per risparmiare sui farmaci, riducendo così il rischio di decadenza.
Tesi respinta da Amati per il quale l’abrogazione è un “condono”, “una sanatoria”. Che non salva i direttori in carica giacché già decaduti per effetto della delibera di sforamento approvata in giunta. E che al più riguarderà i direttori dal 2025. Atteso che – ha aggiunto – con la legge salteranno anche i controlli. Il tutto illustrato da Amati, specificando “parlo a nome del presidente Emiliano”. Lo scontro più acceso con il dem Mazzarano: “Se sei venuto qui a fare il portavoce di Emiliano – ha detto fuori dai denti – torna da Emiliano e digli che noi vogliamo discutere della spesa farmaceutica, non dei direttori generali. Diglielo tu che ci parli, visto che noi non ci parliamo”.
Ora, dunque, la partita continua in aula.
Poco dopo, però, della questione Emiliano ne ha parlato in un incontro nel palazzo presidenziale, con una parte della maggioranza: Per la Puglia e Azione. Servirà ancora qualche giorno per capire il destino dei direttori generali delle Asl, attualmente in carica. Il tempo necessario affinché l’avvocatura regionale concluda gli approfondimenti sui contratti e sulla legge. Il rischio da evitare è la mole di ricorsi. Il coordinatore di Azione, Amati relazionando su quanto accaduto poche ore prima in commissione, ha chiesto, alla luce dello sforamento della spesa farmaceutica accertato ufficialmente dalla giunta, di rendere i direttori generali, commissari così da farli ruotare tra le varie aziende sanitarie. “Lo farei subito”, ha risposto Emiliano, ma occorre essere certi che si possa fare, per evitare il contraccolpo dei ricorsi. Dunque, qualche giorno ancora. Subito dopo, ha aggiunto, si provvederà alla nomina dei capi dipartimento dopo la proroga dei contratti al 30 giugno. Su questo punto il refresh sembrerebbe essere molto meno radicale del previsto. Non ci sarà, poi, per ora un assessore alla Sanità. I posti in giunta sono esauriti soprattutto perché, pare sempre più vicino il rientro dei 5 Stelle nella compagine di governo. Intanto, però, gli equilibri e gli assetti potrebbero presto cambiare. I due gruppi, Azione e Per la Puglia, presto diverranno un nuovo soggetto unico, civico e lontano dai partiti tradizionali. Un modo per smarcarsi da Calenda e iniziare il cammino verso le prossime regionali.