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Mondo della giustizia in lutto: si è spenta la magistrata Stefania Mininni

LECCE – La rettitudine professionale e il tatto umano hanno fatto di lei un esempio, sin dal suo arrivo in Procura a Lecce nel 2009. È il ricordo che resta della Dottoressa Stefania Mininni, magistrato raro: si è spenta prematuramente, a soli 50 anni, dopo una lunga lotta contro un brutto male.

Una lotta durante la quale ha mantenuto vivi il sorriso, la gentilezza, la forza che l’hanno sempre contraddistinta nel suo lavoro, in difesa degli ultimi, delle fasce deboli e delle vittime di violenza.

Originaria di Bari, arrivò nel tribunale leccese 15 anni fa. Qui è entrata anche a far parte del Consiglio Giudiziario, per poi trasferirsi in ultima battuta alla Procura per i minorenni.

“Un dolore insopportabile, un vuoto immenso – è il commento di Roberto Tanisi, già presidente del Tribunale di Lecce – tanti i processi celebrati insieme, lei PM, io Giudice. Mai uno scontro, sempre un dialogo proficuo e costruttivo, col giudice e le altre parti. E poi il suo immancabile sorriso. Un grande magistrato, una grande donna, che ha accettato il suo destino senza mai arrendersi, sino alla fine”.

“E’ difficile trovare le parole giuste quando il dolore per la perdita di una persona cara è così profondo – dice Vincenzo Scardia, a nome della Giunta distrettuale dell’Associazione Nazionale Magistrati che presiede – Con Stefania Mininni va via una bella persona, ancor prima che una collega di valore, che ha saputo farsi amare e apprezzare da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla e lavorare con lei.

Stefania è stata una donna di grande sensibilità, di autentica umanità, attenta ai bisogni degli altri, empatica, sempre pronta ad offrire il suo sorriso che la rendeva ancora più amabile, sincera e rassicurante. E’ stata una collega di grande talento e dalla vivace intelligenza, che ha svolto il suo ruolo di magistrato requirente con scrupolo e professionalità. Anche se le ha riservato una sorte amara, Stefania ha amato la vita fino all’ultimo e non ha mai rinunciato a godere dei suoi giorni, insegnando a noi tutti come si vive e come si muore.

La magistratura salentina tutta, profondamente addolorata, si stringe attorno ai familiari di Stefania e alle persone che le hanno voluto bene in un commosso abbraccio”.

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