BARI – Se Fabio Romito sarà neo sindaco di Bari, il ministro Gennaro Sangiuliano si candida a fare l’assessore comunale alla Cultura “se giuridicamente possibile e se non ci sono delle incompatibilità, per un periodo anche breve per poter avviare progetti significativi sulla città”. Lo ha detto a Bari il ministro, al fianco di Romito per sostenerlo nella corsa al ballottaggio di domenica.
“È bravo, è competente, è giovane – ha dichiarato – e può garantire un’alternanza democratica per evitare incrostazioni di potere. Bari è la mia seconda città dopo Napoli, conosco benissimo il territorio e le sue aspettative. Bari è una città di grande tradizione culturale, la cultura non dev’essere un meccanismo di erogazione di pro bonus clientelari, non dev’essere l’olio dell’amichettismo, ma la cultura dev’essere aperta a tutti e fuoriuscire dalla ztl abitata dai radical chic e deve permeare tutto il territorio. La politica culturale dell’amministrazione in questi anni non è stata all’altezza del grande passato della città”.
“Bari ha bisogno di guardare avanti – gli ha fatto eco Romito – siamo naturalmente la capitale del Mediterraneo. Qualcuno ci ha voluto relegare ad una città in cui la cultura, come ha detto il ministro, serve quasi esclusivamente per aiutare qualche piccolo operatore culturale, mentre tutti gli altri sono rimasti esclusi”.
Sangiuliano ha anche ricordato il suo legame speciale con Pinuccio Tatarella, figura carismatica della politica e della cultura di destra, e Romito ha lamentato la cancellazione del Premio Tatarella ad opera dell’amministrazione di centrosinistra.
Il ministro Sangiuliano ha fatto poi tappa in due luoghi simbolo di Bari: il Castello Svevo, reso museo autonomo con più risorse e un direttore dedicato, e il Teatro Petruzzelli al quale è stato destinato uno stanziamento straordinario. Segni tangibili – ha detto – dell’attenzione del Ministero della Cultura verso la città di Bari, a prescindere dal colore politico della sua amministrazione.