BARI – Patti chiari, amministrazione lunga. È sfida a colpi di “accordi preventivi” con i cittadini fra i candidati sindaci di Bari, in questi ultimi giorni che precedono il ballottaggio.
Il candidato del centrodestra Fabio Romito, che ha sfiorato il 30% dei voti al primo turno, ha sottoscritto durante una conferenza stampa un “patto con i baresi” per la realizzazione di cinque punti programmatici in cinque anni. Patto che, in caso di mancata realizzazione, impegna Romito a non ricandidarsi per il secondo mandato tra cinque anni. Si tratta di punti facilmente misurabili che riguardano igiene, sicurezza, mobilità e parcheggi interrati, sostegno all’economia, trasparenza ed efficienza dell’azione amministrativa.
Dall’altra parte, il candidato sindaco del centrosinistra Vito Leccese – che al primo turno ha incassato il 48,5% dei consensi – ha firmato il “protocollo per la legalità” proposto dai 5 Stelle insieme a Michele Laforgia, l’altro candidato sindaco di area progressista che era sostenuto proprio dal Movimento e che ora è schierato pro Leccese. Il protocollo sancisce l’impegno comune contro fenomeni di condizionamento o infiltrazione criminale nell’attività amministrativa comunale, all’indomani del “caso Bari” aperto dai 130 arresti del febbraio scorso, con l’emersione d’intrecci tra mafia e colletti bianchi sotto la lente della Commissione antimafia nominata dal Viminale.