BRINDISI – La cessione delle quote del Brindisi Football Club sembra essere un interminabile gioco dell’oca, lo abbiamo già detto nei giorni scorsi. Ancora una volta, ci ritroviamo al punto di partenza. Nonostante le promesse e le trattative avviate, la definizione dell’accordo è ancora lontana dall’essere messa nero su bianco.
Nelle ultime settimane, si attendeva con impazienza la conclusione dell’atto di cessione con il notaio, che avrebbe dovuto sancire il passaggio delle quote agli imprenditori romani supportati da una cordata di imprenditori locali. Tuttavia, questa operazione è rimasta sospesa in un limbo di incertezze. Come se non bastasse, è emersa una nuova voce che alimenta ulteriormente i dubbi: l’ex direttore generale dell’Alessandria, Rinaldo Zerbo, sembrerebbe interessato a rilevare l’intero pacchetto della società.
Le voci si susseguono senza sosta, ma il tempo scorre inesorabile. L’unica certezza è che la trattativa con l’imprenditore tedesco Dolich è definitivamente tramontata prima di entrare nel vivo. Per quanto riguarda le altre possibili trattative, i dettagli rimangono nebulosi e non si intravede alcuna ufficialità all’orizzonte. Il vero nodo cruciale è rappresentato dall’iscrizione del Brindisi Football Club alla Serie D. Manca meno di un mese alla scadenza e il rischio di non riuscire a iscriversi è palpabile. Il fallimento, purtroppo, non è più una semplice ipotesi, ma una minaccia concreta che incombe sul futuro della società.
In un clima di totale incertezza, l’unica speranza per i tifosi del Brindisi è che le trattative in corso, se sono veramente reali, si concretizzino al più presto, evitando così il baratro del fallimento. La situazione richiede un intervento tempestivo e deciso per garantire un futuro alla maglia con la V.
Il Brindisi Football Club ha bisogno di stabilità e chiarezza, qualità che al momento mancano. Solo il tempo dirà se le voci di corridoio diventeranno realtà o se, ancora una volta, si tornerà al punto di partenza in questo interminabile gioco dell’oca.