LECCE – E’ accaduto quello che già si temeva. Le fiamme che nelle scorse ore sono divampate nella pineta che si trova sulla collina di Lido Conchiglie, fra Gallipoli e Lido Conchiglie hanno messo a nudo una situazione oggettivamente complicata, resa maledettamente difficile dalle difficoltà in cui operano uomini e donne dei Vigili del Fuoco di Lecce.
I numeri sono lì a certificare un quadro di per sé allarmante: da fine maggio a fine settembre i pompieri salentini garantiscono mediamente 7.000 interventi di soccorso tecnico urgente (una sessantina al giorno) per domare gli incendi estivi, intervenire sugli incidenti stradali, soccorrere le persone, domare incendi nelle case. Una incredibile mole di lavoro con personale assolutamente insufficiente e con mezzi a disposizione pochi e inadeguati. Risultato? Basta una minima defaillance – come un’assenza non prevista – per mandare in tilt un sistema che si regge a malapena. “Siamo alle prese con la peggiore crisi per carenza di personale – denuncia Pasquale Cirillo, coordinatore territoriale della Fp Cgil Lecce – All’appello mancano, solo se parliamo dei capisquadra, tra i 27 e i 30 lavoratori, praticamente 5-6 per turno”. Di contro gli interventi aumentano.
Sul caso interviene il consigliere regionale Paolo Pagliaro: “Più volte – ricorda – ho evidenziato la mancanza di una base per gli aerei antincendio nel Salento. Un problema serio, così come ho rimarcato la carenza di uomini e mezzi per gestire il rischio roghi”.
Nel 2002 Pagliaro presentò una mozione non ancora discussa, per impegnare la Giunta regionale ad “assegnare ai vigili del fuoco e alle associazioni di protezione civile i fuoristrada e i mezzi speciali acquistati dalla Protezione civile regionale ma inutilizzati, fermi nei garage della Provincia di Lecce e nelle autorimesse sparse per la Puglia” e un anno prima sollecitò il presidente Emiliano a decretare lo stato di emergenza per gli incendi. Nel 2021 la Regione Puglia attivò un appalto da 4,5 milioni per attivare il servizio aereo antincendio nelle estati 2021, 2022 e 2023. “Ma il servizio – ricorda Pagliaro – venne svolto regolarmente solo il primo anno”. Il tempo scorre inesorabilmente ma la Puglia resta ancora sprovvista di mezzi e basi aeree antincendio. Da qui l’invito alla Regione a “farsi carico di questa emergenza per preservare il patrimonio verde della nostra terra, già decimato dai roghi, dalla xylella e dalla mancata riforestazione”.