LECCE – La stagione calcistica, quella di Serie A, si è appena conclusa, ma già non si vede l’ora di scoprire cosa ha in cantiere il club giallorosso per la prossima. Intanto si manda agli archivi un campionato che stava scivolando verso il basso per i colori giallorossi anche se la squadra di D’Aversa prima e Gotti dopo non è mai scesa sotto la linea di galleggiamento.
Un primo parziale bilancio Sticchi Damiani lo aveva già fatto, a ridosso del traguardo salvezza.
“È stato un percorso molto lungo, faticoso, è stato un campionato difficilissimo, tra i più duri delle ultime stagioni”.
A dieci giornate dalla conclusione fu presa la decisione (a determinarla pure il gesto di D’Aversa nei confronti di Henry, attaccante dell’Hellas Verona) di cambiare guida tecnica. Ma nessuno pensava che sarebbero bastate sette partite per tirarsi fuori dai giochi retrocessione.
“Era inimmaginabile all’inizio di questo campionato, e anche nel corso di questo torneo, chiudere in anticipo i giochi salvezza. Pur non essendo mai stati in pericolo ad un certo punto abbiamo conosciuto un periodo di significativa flessione, ma con l’avvento di Gotti la squadra è tornata a fare le prestazioni di inizio campionato; non era pensabile che una squadra progettata e costruita per salvarsi all’ultima giornata potesse passare sotto lo striscione del traguardo in anticipo. Questo è accaduto e sono contento”.
La storia racconta che mai il Lecce è riuscito a centrare la salvezza per tre volte di seguito. Intanto Sticchi Damiani ha pareggiato il numero di salvezze di fila, cioè due, prima di Iurlano e poi di Semeraro (con Moroni presidente).
“Non ci salgo solo io su quel trono, ci sale l’intera società, un gruppo di soci, di dirigenti e di calciatori fantastici. Ma ci salgono pure tutti i tifosi salentini perché quello che sta facendo la nostra gente, e che ha fatto in questi anni, è incredibile. Di questo campionato non mi toglierò mai dalla testa e dagli occhi alcune immagini che sono sintomatiche di un supporto straordinario che questa terra ci sta dando. È la salvezza di tutti noi insieme arrivata attraverso lo sforzo di tutti senza l’aiuto di nessuno. A mio avviso questo modello ha ancora margini di crescita sotto tutti i punti di vista”.
Il Lecce ripartirà da Gotti. Almeno l’accordo firmato a marzo e la salvezza conseguita a maggio dice questo. Ecco da cosa è rimasto colpito Sticchi Damiani.
“La profonda intelligenza, umanità, sensibilità abbinata alla competenza e alla conoscenza calcistica. Quando un allenatore è conoscitore di ciò che bisogna fare in campo e abbina a tutto ciò letture approfondite della situazione di ciascun calciatore aiuta molto a trovare la chiave giusta. Lui ha riacceso un gruppo in tutti i suoi effettivi: dai calciatori allo staff. Un gruppo che si è rivitalizzato molto”.