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Fermo pesca ricci di mare, protesta pescatori per mancati ristori

Protesta pescatori

BARI – Il fermo pesca dei ricci di mare, disposto con la legge regionale approvata il 28 marzo 2023, è in vigore in Puglia dal 5 maggio scorso. Provvedimento necessario per dare ai ricci il tempo di riprodursi e ripopolare i fondali ormai spogli. A lanciare l’allarme per primi erano stati i pescatori autorizzati, che praticano una pesca sostenibile e denunciavano il prelievo indiscriminato e massiccio da parte di pescatori senza licenza, che ha quasi portato all’estinzione dei ricci di mare. In questo primo anno di fermo pesca, grazie agli ingenti sequestri di Capitaneria di Porto, Guardia di finanza e forze dell’ordine, si vedono già buoni risultati. Ma i pescatori autorizzati sono ancora in attesa dei ristori promessi dalla Regione, sollecitati con una mozione già il 1°aprile 2023 dal consigliere regionale Paolo Pagliaro, primo firmatario della legge sul fermo pesca. Parliamo di una platea di circa 140 pescatori a cui va sommato l’equipaggio, per un totale di almeno 300 famiglie. Hanno manifestato dinanzi alla sede del Consiglio regionale per chiedere il rispetto degli impegni assunti dall’assessore alla pesca Pentassuglia e dal presidente Emiliano.

“È un anno che siamo fermi e rispettiamo al 100% questa legge, a cui siamo stati favorevoli fin dal primo giorno, però non ce la facciamo più ad andare avanti”, spiega Luigi Colaci, presidente dell’Associazione Pescatori Subacquei Professionisti. “Abbiamo ricevuto soltanto parole e promesse, abbiamo avuto incontri in Regione con l’assessore Pentassuglia, ma nessun fatto concreto”, aggiunge.

Il consigliere Pagliaro rimarca che “è una legge concepita per salvare i ricci, specie preziosa non solo per la ristorazione ma soprattutto per la funzione che svolge nell’equilibrio dell’ecosistema marino. Dobbiamo essere fieri di questa legge, fiore all’occhiello della Regione Puglia, unica in Italia ad averla pensata e approvata, presa ad esempio da altre Regioni che vorrebbero adottarla”. E aggiunge: “Comprendo e condivido la rabbia dei pescatori autorizzati, che sono in attesa degli indennizzi previsti nella mia proposta e più volte assicurati dalla Regione”.

“Siamo vicini ai pescatori in questa giusta protesta. Bisogna dare ossigeno ad una categoria che vive di pesca e ha diritto ad essere sostenuta”, dichiara il consigliere Pagliaro.

Il presidente Michele Emiliano, dopo aver sottoscritto la legge condividendone spirito e finalità, aveva garantito indennizzi per i pescatori autorizzati: “Bisogna fare in modo che chi campava dalla pesca dei ricci abbia un ristoro. Cercheremo ovviamente di attutire il danno, anche se il fermo pesca lo stiamo facendo per consentire loro di avere un futuro”.

“La nostra speranza – dice Colaci a Telerama – è quella di avere almeno un colloquio con il presidente Emiliano, che ci possa dare risposte concrete”.

Incontro che si è tenuto in mattinata, con la promessa da parte del governatore di un riscontro certo, sui ristori o su impieghi alternativi dei pescatori nell’ambito dell’azione di monitoraggio o pulizia dei fondali marini, entro una settimana,

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