MANFREDONIA – Il feretro del maresciallo dei carabinieri Francesco Pastore, il 25enne di Manfredonia morto insieme al collega salentino Francesco Ferraro, è stato accolto nella chiesa madre da centinaia di persone e dal picchetto d’onore dei carabinieri del comando provinciale di Foggia. A presiedere alla cerimonia, il comandante generale dell’arma, Teo Luzi, assieme alle autorità militari, civili e rappresentanti istituzionali giunti anche dalla provincia di Salerno, dove il militare prestava servizio. Le esequie sono state celebrate dall’arcivescovo della Diocesi Manfredonia Vieste San Giovanni Rotondo Padre Franco Moscone.
“Porto le condoglianze e l’affetto dell’arma dei Carabinieri. Porto il saluto ai familiari e a tutte le istituzioni presenti”. Lo ha detto il generale Luzi nel corso dei funerali. “Tutte le massime autorità e migliaia di cittadini – ha aggiunto Luzi – sono stati vicini ai due carabinieri e alle loro famiglie. La cattedrale stracolma dà il senso di quanto la gente ha partecipato al dolore. Dobbiamo riflettere su questo momento”. “Su questa terra – ha proseguito – possiamo fare poco per contrastare la morte ma possiamo fare tanto per lenire il dolore di queste famiglie. Ci vorrà tempo, anni. Ma non lasceremo sole le famiglie”.
Chi lo conosce parla di un ragazzo straordinario, attaccato alla divisa sulle orme del padre. Anche Luigi, un amico di Francesco, lo ha ricordato: “L’ultima volta che ci siamo visti mi ha detto che voleva acquistare una moto per fare il giro della costiera amalfitana. Era un amicone, appassionato del lavoro. Buono, generoso, pronto a correre in aiuto di tutti. È davvero un dolore enorme”.