LECCE – Il conto alla rovescia è iniziato. Mancano 8 giorni al grande ritorno della statua di S. Oronzo sulla colonna romana. Sarà pure una copia, ma tanto basta a far riapparire il sorriso sul volto dei leccesi e dei numerosi turisti che attraversano la piazza.
La statua non è più in cima dal 30 gennaio 2019. Più di 5 anni. Esattamente 1892 giorni che il prossimo 13 aprile, diventeranno 1900. Da quel giorno molte cose sono cambiate. In peggio, ahimé. Non occorre certo un binocolo per accorgersene. E’ sufficiente fare un giro nei dintorni per ammirare – ovviamente è un eufemismo – qualche sconcezza di troppo.
Ricordate i lavori per riqualificare via Alvino grazie all’eliminazione del marciapiede e la posa del basolato? Ebbene, sono fermi dallo scorso settembre. Tranquilli, manca poco per il completamento definitivo. Giusto una fascia di 5-6 metri inspiegabilmente mattonata con il cemento, in attesa che qualcuno si decida a risistemare il basolato: precaria, antiestetica, e, soprattutto, poco sicura. Lo sa bene chi passa da un lato all’altro della strada. Scenario pressocché analogo all’imbocco della strada, tra via Alvino e via Fazzi, anche quest’ultima arteria in attesa di un robusto intervento di restyling, sempre a colpi di basolato.
Le stranezze (e le sciatterie) non finiscono qui. Al suo ritorno S. Oronzo ritroverà – a pochi metri dalla storica colonna – l’impalcatura che ingabbia l’ex Chiesetta di San Marco, attuale sede dell’associazione combattenti e reduci, splendida testimonianza del sedicesimo secolo.
A dirla tutta c’è lo zampino di Sant’Oronzo anche in questa paradossale vicenda. Perché qualche anno fa in occasione dei festeggiamenti del santo patrono leccese qualcuno pensò bene di issare un tirante d’acciaio sul tetto della chiesetta per agganciarlo ai pali delle luminarie. Risultato? Un cedimento strutturale che ha costretto i tecnici a usare la massime precauzioni mettendo in sicurezza l’immobile. Peccato però che nel frattempo siano trascorsi 6 anni e nulla sia stato fatto.
Alle spalle di Sant’Oronzo, nella vicina piazzetta Vittorio Emanuele II, di fronte alla Chiesa di Santa Chiara, questo è lo scenario che abbiamo documentato: la statua dedicata al re appare in condizioni assai precarie, così come il giardinetto dove il verde latita, ma non le auto: questa foto è stata scattata nella tarda serata di ieri. Ogni altra parola sarebbe superflua.