BARI – Tre pagine di parole inequivocabili: “impatto negativo significativo”. Eccolo il parere della Commissione Europea che indotto la giunta regionale a sospendere l’accordo di programma per l’espansione della Nardò Technical center.
Nel documento si legge con chiarezza che il progetto è stato presentato per motivi di interesse pubblico connessi alla salute dell’uomo – e il riferimento è alla base di elisoccorso con eliporto – e altri motivi di rilevante interesse pubblico. “Motivazioni non giustificate”, dicono i commissari.
In effetti – si legge – il progetto “sembra avere un preminente interesse economico” ma riguarda la possibilità di ampliare le possibilità di testing degli autoveicoli. Ma se le lo scopo fossero le esigenze di salute pubblica, osservano da Bruxelles, le opzioni alternative da valutare avrebbero dovuto riguardare direttamente questi obiettivi. Invece le alternative si riferiscono alle necessità economiche della NTC di ammodernare e ampliare le piste. Così pure per la parte che riguarda il centro antincendio.
In realtà gli impatti negativi derivano proprio – dicono – dall’ampliamento delle piste di collaudo e non possono configurarsi come motivi di salute e sicurezza pubblica.
Tra l’altro, fanno notare i commissari, mancano ancora gli obiettivi di conservazione sito specifici per le Zone Speciali di conservazione, cosa che ha portato alla procedura di infrazione nel 2015. E finché mancheranno non si potrà valutare in modo pieno l’impatto del progetto che già cosi appaiono significativi.
Intanto dal colosso tedesco fanno sapere di aver ricevuto una notifica ufficiale e di “essere aperti a proseguire il dialogo con tutti i partner coinvolti nel piano di sviluppo e con il pubblico. Il nostro obiettivo -scrivono – rimane quello di assicurare un futuro al Nardò Technical Center e di rafforzarne il ruolo di importante motore occupazionale ed economico per la regione”.