BARI – Stop al progetto di espansione della Nardò Technical Center. La Regione Puglia fa retromarcia sul piano di ampliamento e sospende l’accordo di programma.
“La Regione, ancora una volta – ha dichiarato il governatore Emiliano – dimostra di voler coniugare l’interesse pubblico sotteso alla realizzazione dell’intervento con la tutela dell’ambiente. Abbiamo preso una decisione in linea con il Ministero, al fine di riconsiderare alcuni aspetti del procedimento a seguito delle specifiche indicazioni fornite dalla Commissione europea”.
Il progetto prevedeva, lo ricordiamo, una base di elisoccorso con eliporto, l’ampliamento delle poste prototipo, un centro visite polifunzionale con attrezzature audiovisive multimediali e un centro per la sicurezza antincendio. I lavori sarebbero dovuti terminare entro 10 anni, con un contestuale accordo per la riforestazione dell’area. Il punto, principalmente divisivo, era proprio questo: per permettere l’ampliamento, sarebbe stata autorizzata la distruzione di oltre 200 ettari di bosco dell’Arneo, un punto pregiatissimo del paesaggio del Salento. Oltre, e non è da meno, l’esproprio di una estesa area appartenente a privati cittadini.
Sul caso, si ricorderà, si erano mossi anche gli ambientalisti tedeschi portando una mozione al Comune di Stoccarda. Ma come vi relazionò Telerama News, non ci fu la stessa reazione in modo compatto tra gli ambientalisti italiani. Se Italia Nostra e il Comitato Custodi del Bosco dell’Arneo si erano anche rivolti al Tar Puglia per bloccare il progetto, così non ha fatto Legambiente che invece ha dato il benestare all’accordo.
Quantomeno, sino ad oggi.