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Pesca: cassette polistirolo addio, l’esempio virtuoso di Ischia. E la Puglia aspetta

Cassette polistirolo pesce sostituite

Una rivoluzione verde, anzi blu, per proteggere il mare dal polistirolo che lo inquina. L’esperimento di sostituire le cassette in EPS usate nella filiera della pesca con quelle in materiale ecocompatibile sta producendo buoni frutti ad Ischia. Donate a dicembre scorso ai pescatori dell’isola, non rilasciano plastiche e microplastiche nocive per gli ecosistemi marini, sono lavabili e si possono riutilizzare, garantendo un impatto minimo sull’ambiente. Sono anche dotate di un chip di riconoscimento per rendere tracciabile il pescato. Un cambiamento auspicabile che può avere un impatto enorme se diffuso su larga scala. Va in questa direzione la mozione presentata dal consigliere regionale Paolo Pagliaro già un anno e mezzo fa, ad ottobre 2022, ma ancora in attesa di discussione. Più di un quarto dei rifiuti di plastica che inquinano il mare e le spiagge sono collegati all’attività di pesca, e buona parte di essi proviene proprio dalle cassette in polistirolo utilizzate nella filiera ittica per contenere il pesce, dalle barche fino alle pescherie. Il polistirolo è leggero e volatile, per cui basta un colpo di vento per farlo finire in mare. Una sola cassetta, quando si sfalda, può produrre oltre un milione di microplastiche che entrano poi nella catena alimentare. La mozione prevede incentivi ai pescatori per la sostituzione delle cassette in polistirolo con quelle in materiale ecocompatibile. L’esempio virtuoso della bella Ischia, dove gli operatori della pesca artigianale sono stati coinvolti in questa sperimentazione, è un incentivo a mettere in atto questa rivoluzione blu.

Promuovere la pesca sostenibile e il ripristino e la conservazione delle risorse biologiche acquatiche è al primo punto fra le priorità del Programma Operativo FEAMPA (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura) 2021-2027. C’è un fondo complessivo di oltre 400 miliardi di euro a disposizione, e ci sono dunque risorse a cui attingere per cominciare da questo piccolo grande passo, per eliminare una delle maggiori cause d’inquinamento del nostro mare e di pericolo per la nostra salute.

 

 

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