CASARANO – A Casarano restano in atto i rinforzi disposti dalla Prefettura per garantire una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine in tutto l’hinterland. Non un dato scontato, ma necessario forse sì, considerato che la pista del delitto di impeto – quella indicata dal reo confesso dell’omicidio di Antonio Amin Afendi – per gli inquirenti non può e non deve essere l’unica.
Sabato mattina è stato Lucio Sarcinella, 27enne del posto, a chiamare i carabinieri e assumersi la paternità dell’efferato omicidio che poco prima, nella centrale via Lupo, aveva strappato la vita ad Afendi a colpi di revolver. La vittima, scampata ad un agguato di fuoco già nel 2019, ha incassato tre spari all’altezza del torace, precipitando al suolo davanti ai passanti.
Sarcinella, nella confessione resa dopo l’assassinio, ha ricostruito il movente: un vecchio rancore tra i due, che negli anni sarebbe confluito in diversi dispetti da parte di Afendi.
Afendi e Sarcinella, di fatto, erano entrambi vicini ad Augustino Potenza, leader dell’omonimo clan. Dopo la morte del boss, assassinato nel 2016, tra Afendi e la vedova Potenza è nata una storia. A quel punto Sarcinella avrebbe storto il naso e preso le distanze dai due. Una scelta, questa, probabilmente mal digerita da Afendi, che inizierà ad indirizzare occhiatacce a Sarcinella e pedinarne la fidanzata con aria minacciosa, fino ad accoltellare il padre di lei in strada, ufficialmente per una mancata precedenza.
Le immagini delle telecamere e le testimonianze raccolte dai militari avrebbero comunque stretto il cerchio. Sarcinella ha però battuto d’anticipo, consegnandosi e raccontando che sabato mattina, al margine dell’ennesimo gesto di sfida rivolto a sua moglie, avrebbe perso la testa. Una ricostruzione confermata anche dalla coniuge del reo confesso: “quella mattina quando Afendi mi ha visto ha fatto il classico gesto con la mano mimando il taglio della gola – ha detto ai carabinieri – ogni volta che mi vedeva mi fissava, mi guardava male, cercava di provocarmi. Quella mattina stavo andando a fare la spesa e ho visto che anche Afendi si avvicinava al supermercato: ho avvisato mio marito che mi ha detto che sarebbe andato a controllare”.
Prima al telefono e poi abbracciandola in casa, Sarcinella le confesserà l’omicidio: “ora non ci tormenta più, ora ha finito” avrebbe detto.
Intanto, in attesa dell’interrogatorio di convalida del fermo fissato per questo martedì pomeriggio, Carabinieri e Procura continuano a scavare nel passato di vittima e presunto assassino. Parallelamente Casarano si mobilita per una nuova manifestazione antimafia che questo sabato potrebbe scendere in strada.