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10 Dicembre 2023
CronacaEvidenza

Corigliano, scheletro trovato in casa: Caracciolo morì per cause naturali, almeno un anno e mezzo prima

CORIGLIANO D’OTRANTO – Quando l’84enne Antonio Caracciolo il 15 marzo scorso fu ritrovato dai carabinieri ormai scheletro in casa sua in via San Leonardo a Corigliano d’Otranto, era trascorso almeno un anno e mezzo dal decesso. La sua morte è riconducibile a cause naturali, dacché gli accertamenti condotti sui resti ossei dell’anziano non hanno messo in luce alcuna lesione traumatica.

A cristallizzare questo quadro finalmente nitido su quello che per mesi è stato un vero e proprio giallo, è la consulenza depositata dal medico legale Alberto Tortorella nelle scorse ore. Il mistero, a questo punto, può dirsi risolto a metà. Resta infatti da chiarire la posizione del figlio dell’anziano, Roberto Caracciolo, unico indagato con le ipotesi di reato di occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato. Quest’ultima accusa si riferisce ai prelievi di contanti dalla pensione del padre che il figlio avrebbe continuato ad effettuare anche dopo la morte dell’anziano. Morte di cui soltanto lui, Roberto, era a conoscenza e che avrebbe occultato.

La mattina del 15 marzo i carabinieri, allertati da una segnalazione, raggiunsero l’abitazione di Antonio Caracciolo, trovandosi davanti agli occhi una scena agghiacciante. L’anziano, ormai ridotto in scheletro, era steso sul pavimento della sala da pranzo, avvolto da lenzuola e coperte e con sopra due lettini da spiaggia legati tra loro con una corda. Davanti al corpo un ventilatore acceso, sul tavolo un profumatore per ambienti e accanto un lumino con l’immagine di Padre Pio. Tutt’intorno sporcizia e spazzatura.

Le indagini si sono subito concentrate sull’unico figlio dell’uomo, Roberto, inizialmente accusato anche di omicidio volontario.  Lui, dal canto suo, ha sempre negato che quello trovato fosse il corpo del padre. “Non può essere lui, l’ho sentito al telefono giorni fa, papà si trova in Svizzera” disse rispondendo alle domande del Pubblico Ministero Luigi Mastroniani, titolare del fascicolo d’inchiesta. Una posizione che ha infittito il mistero e che continua ostinatamente a mantenere ancora oggi.

ERICA FIORE

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