BARI – Un bambino su 4 viene ricoverato nelle terapie intensive per adulti, perché in Italia non ci sono posti letto per le terapie intensive pediatriche.
Questo vuol dire non poter dare l’assistenza necessaria. L’allarme arriva dalla Società Italiana di Pediatria, riportato anche dalle colonne della rivista scientifica Lancet. La Puglia, non si discosta affatto. Anzi. E’ forse tra le regioni con la più grave carenza di posti letto intensivi pediatrici.
Secondo la Sip, infatti, i posti letto di intensiva per bambini sono pochi e mal distribuiti, con un cronico sbilanciamento tra nord e sud. Se il Nord infatti ha già solo 128 posti letto su un fabbisogno di 222, al sud il dato diventa ancora più critico: solo 44 posti letto a fronte di un fabbisogno di 128. Con una media di 3 posti letto per 1 milione di abitanti. Numeri che diventano ben peggiori in Puglia. Solo 4 posti letto per quasi 4 milioni di abitanti, quindi 1 posto letto per 1 milione di abitanti. Un terzo, in buona sostanza, della già scarsissima media nazionale.
E l’unica struttura – come fa notare Tria Corda – che ha i 4 posti letto è l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari. Nessun posto letto è disponibile nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
Una carenza gravissima soprattutto se, come sostiene la società italiana di pediatria, essere assistiti in unità di terapia intensiva dedicate vuol dire per il bambino aumentare la possibilità di sopravvivenza. Di qui la richiesta ai governi regionali e nazionale di intervenire per sanare questo vulnus gravissimo.
Ma non è questo il primo allarme lanciato dalla Sip. E nemmeno nel Salento, dove Tria Corda ha chiesto e ottenuto dalla Asl di Lecce un tavolo per il monitoraggio del progetto del polo pediatrico, ma ad oggi non è arrivata alcuna convocazione.