PUGLIA – Siamo alle solite. Quando si parla di risorse, al Salento restano le briciole. Accade spesso. La storia si ripete. Lo dicono i numeri: “Su un totale di 42 milioni disponibili per grandi opere e difesa del suolo, 35 se li spartiscono Bari e Foggia, e al Salento solo le briciole: 7 milioni per Grottaglie”. E’ l’ennesima dimostrazione delle politiche squilibrate della Regione Puglia, attenta ai bisogni di alcuni territori (sempre gli stessi) a scapito di altri, sistematicamente dimenticati”, tuona il consigliere regionale Paolo Pagliaro che ha presentato un’interrogazione urgente, per chiedere conto dei criteri utilizzati per la scelta degli interventi da finanziare, e della penalizzazione del Salento.
Il riferimento è ai fondi di cui all’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018 n. 145, la legge di bilancio dello Stato 2019: circa 42 milioni di euro per interventi da finanziare per gli anni 2024 e 2025.
Pagliaro ripercorre la vicenda: “L’assessore al bilancio e alle infrastrutture Piemontese (foggiano), illustrando questi interventi ha tenuto a sottolineare che la Giunta ha deciso di concentrare le risorse, anziché facendo scorrere graduatorie per opere pubbliche, su grandi investimenti. Guarda caso, però, questi grandi investimenti ricadono nei territori di Bari e Foggia”.
La fetta più grande della torta (12 milioni) viene destinata infatti alla realizzazione di edifici da adibire ad archivi e uffici a servizio della Regione, in via Gentile a Bari. Circa 6 milioni serviranno a rimettere in funzione l’Anfiteatro Mediterraneo di Foggia, altri 8 al ripristino della sezione del canale di foce del lago di Lesina, quasi 6 milioni e mezzo saranno spesi per l’acquisto di scuolabus elettrici in 58 Comuni, e 2 milioni saranno destinati alla messa in sicurezza della provinciale 231 Bari-Modugno.
Solo 7 i milioni destinati al Salento, per risanare tre canali a rischio idraulico che attraversano la pista dell’aeroporto di Grottaglie. Ma non un solo euro – precisa Pagliaro – per le province di Lecce e Brindisi, che pure sono colpite da problemi di dissesto idrogeologico gravi ed urgenti. Mi riferisco alla mancata manutenzione del territorio, che causa danni ad ogni acquazzone, vedi l’alluvione di Torre Badisco del novembre 2021, dove ancora non è stato fatto nulla per ripristinare la spiaggia e risanare il territorio, nonostante le mie sollecitazioni. Come pure sul crollo delle falesie, costoni che si sbriciolano mettendo a rischio l’incolumità delle persone, oltre che il patrimonio costiero salentino.
Per non parlare delle strade provinciali da mettere in sicurezza, pericolose e mortali: solo per fare qualche esempio la 362 San Cesario-Galatina, la 363 Galatone-Santa Cesarea Terme, la provinciale 83 che collega San Pietro Vernotico a Tuturano.
Le esigenze del territorio salentino sono tantissime e urgenti, ma la Regione finge di non vederle. E continua a rastrellare ogni finanziamento per spenderlo a favore dei soliti territori privilegiati. Ma ora tocca al presidente Emiliano e all’assessore Piemontese rispondere all’interrogazione presentata da Pagliaro.