PORTO CESAREO – A Porto Cesareo i consiglieri d’opposizione Francesco Schito, Stefano My e Anna Paladini non hanno dubbi: la maggioranza politica che ha vinto le elezioni nel 2020 non esiste più, per volere della prima cittadina. È tempo, dunque, che la parola torni agli elettori.
Non si placano i mal di pancia legati al rimpasto di giunta voluto dalla sindaca Silvia Tarantino che prima, con un decreto ad hoc, ha sottratto tutte le deleghe alla sua vice Anna Peluso e poi, con un rimpasto complessivo, ha fatto lo stesso con l’assessore Eugenio Sambati.
“E’ ingiusto ed antidemocratico continuare a governare con una maggioranza ormai alterata, diversa da quello espressa dagli elettori -tuonano i tre consiglieri di minoranza – la responsabilità di questa situazione è tutta della sindaca che prima revoca la vice Peluso per un commento su facebook, poi elimina l’assessore Sambati. Una “turnazione” fisiologica secondo la sindaca – incalzano ancora – che ha riguardato però chirurgicamente – aggiungono loro – solo gli assessori con cui vigevano dei precisi accordi preelettorali confermati pubblicamente dal Presidente del Consiglio comunale e che ha “salvato” i prediletti Albano e Paladini, quest’ultima quale assessore esterno, sulle cui competenze francamente non abbiamo evidenza.
La posizione degli ex assessori di maggioranza, Peluso e Sambati, è netta e chiarissima di allontanamento, pertanto si faccia la cosa giusta per il paese: dimissioni del sindaco Silvia Tarantino, per restituire così la parola agli elettori di Porto Cesareo, unici titolati a determinare la maggioranza al governo cittadino.
Nel caso in cui il sindaco declinasse questo invito e decidesse di proseguire, tra l’altro con l’appoggio incoerente del consigliere di minoranza Luigi Fanizza – concludono Schito, My e Paladini – la nostra opposizione sarà rafforzata e ancora più severa in Consiglio e fuori, proprio per il mancato rispetto del voto scaturito nel 2020”.