LECCE – Il nuovo bando è per l’assunzione in servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato di 47 unità di personale nel profilo professionale di “operatore socio sanitario”, area operatori esperti, di cui 45 a tempo pieno e 2 a tempo parziale a 18 ore settimanali.
A pubblicarlo è l’ASP (Azienda di servizi alla persona) ISPE, istituto per i servizi alla persona per l’Europa, che gestisce, tramite delle cooperative, i servizi in diverse RSA della provincia di Lecce (due a Lecce, due a Copertino, una a Maglie e una a San Pietro in Lama).
Ma la pubblicazione del bando ha gettato nell’incertezza e nell’angoscia gli oss che prestano già la loro opera per le cooperative in questione. “Non ci è garantita la continuità lavorativa” dicono. Ovvero: temono di essere mandati, se non tutti almeno metà, a casa. Perché attualmente sono circa 150 a essere già impiegati e i 47 non andrebbero ad aggiungersi, bensì a sostituire il personale attualmente in servizio.
Per questo il sindacato Cobas, che aveva già richiesto un incontro a Ispe il 30 agosto scorso per comprendere il futuro lavorativo e le problematiche del personale gestito dalle cooperative, non avendo ottenuto risposta dichiara lo stato di agitazione. La decisione “Scaturisce -scrivono- dal futuro nebuloso del personale in servizio da diversi lustri presso le cooperative e che ha fatto grande ISPE Lecce erogando servizi di alta qualità nelle varie R.S.A. dislocate in tutto il Salento, e oggi, con il bando pubblico per l’assunzione di n.47 Operatori Socio Sanitari, futuro che oggi viene minato non salvaguardando i livelli occupazionali.
Il sindacato pensava che la problematica sul futuro lavorativo del personale che presta servizio nelle varie R.S.A. da moltissimi anni fosse legata solo alla salvaguardia dei livelli occupazionali, al rispetto della clausola sociale, alla lotta al precariato, al turnover del personale, alla rotazione tra le sedi di tutto il personale gestito dalle cooperative ISPE Lecce ma dal 21.09.2023 il bando di concorso crea un’ulteriore preoccupazione per tutti i lavoratori delle diverse sedi. Con l’assunzione dei 47 OSS si avrà un effetto immediato sui diritti del personale delle cooperative che subirà nella migliore delle ipotesi una semplice riduzione dell’orario di lavoro, oppure, nella peggiore, si avrà un esubero di personale”.
Per questo viene chiesto alla Regione Puglia di ricorrere agli stessi strumenti giuridici utilizzati per il percorso di internalizzazione in Sanitàservice Lecce del personale del Trasporto Secondario Oncologico e Dializzato, oltre all’internalizzazione del SEUS -sistema emergenza urgenza- 118 delle società e del SEUS 118 delle associazioni.
Tutto il personale delle R.S.A. dell’ISPE di Lecce -OSS, infermieri, personale dei servizi ausiliari, ecc. ha lavorato con impegno e dedizione in pandemia per l’assistenza, con enormi sacrifici. Pertanto la scrivente O.S. Cobas Lavoro Privato chiede ad ISPE Lecce la revoca in autotutela del bando e l’internalizzazione dei servizi”.