SALENTO – La grande guerra del Salento, un fatto di cronaca, diventato un sussurro di paese e infine romanzo e film di successo. Questo il lavoro dello scrittore Bruno Contini, che in questi giorni è stato ospite a New York, negli States, presso la casa Italiana Zerilli Marimò, conosciuta internazionalmente come ente che cerca di valorizzare l’italianità nel mondo, connettendo gli italo-americani alle loro radici. Lo scrittore ha presenziato ad una visione dell’omonimo film tratto dal suo libro, interagendo con il pubblico e promuovendo il Salento, inteso come Brand, nel mondo.
Sfondo della storia a cui hanno potuto assistere gli spettatori è il periodo post bellico: una fase storica delineata da scontri ideologici, riflessioni sul vuoto “tangibile” lasciato dalla guerra e dal sangue, ancora protagonista involontario ma necessario di questa fase di transizione nella storia italiana. La morte di Antonio oltre ad essere un fatto reale di cronaca, figurativamente si erge come monito morale storiografico: se si supera il limite non si torna indietro, l’umanità non ci viene restituita.
DAVIDE PAGLIARO